Dalla ristrutturazione delle facciate all'Ecobonus, passando per il più noto Superbonus 110%: sono molte le agevolazioni sulla casa attualmente in vigore, introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. Alcuni scadranno a fine anno altri invece subiranno delle modifiche nel 2023 con le novità introdotte del decreto Aiuti quater, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 novembre 2022. Ma quali sono i bonus validi anche per la seconda casa?
La domanda, infatti, sorge spontanea: se si possiedono due immobili le agevolazioni valgono solo per uno oppure per entrambi? Nella maggior parte dei casi la legge considera l’abitazione, non il proprietario, quindi la risposta è sì, si possono avere due bonus, uno per la prima e uno per la seconda casa. Anzi, attualmente non ci sono vincoli su un eventuale numero massimo di abitazioni su cui realizzare i lavori.Vediamo alcuni esempi concreti.
Nel caso del Bonus ristrutturazione, se si effettuano interventi di ammodernamento in due appartamenti di proprietà della stessa persona, è possibile chiedere la detrazione per entrambi. Tra l’altro l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che, in generale, chi ha ottenuto l'agevolazione per un intervento di ristrutturazione di un immobile in passato può successivamente richiedere una nuova detrazione, nel caso di nuovi ulteriori lavori di ristrutturazione relativi alla medesima unità immobiliare.
Anche il Superbonus 110%, come il Sisma bonus, spetta per le seconde case a patto che vengano in ogni caso rispettati i requisiti previsti per presentare domanda.
La circolare numero 28 del 25 luglio 2022 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce la questione cumulabilità dei bonus: l'agevolazione Superbonus 110% è cumulabile con ecobonus, bonus facciate e sismabonus? Spetta al contribuente decidere di quale agevolazione intende beneficiare. Non è ammessa la fruizione di più agevolazioni per lo stesso intervento.
E' invece possibile cumulare due diversi bonus edilizi nel caso in cui siano realizzati interventi riconducibili a diverse fattispecie agevolabili.In questo caso il contribuente può beneficiare di più agevolazioni, rispettando sempre e comunque i limiti di spesa previsti. Inoltre, le spese riferite ai diversi interventi devono essere contabilizzate distintamente.
Il Superbonus 110% è l'agevolazione sicuramente più nota. Prevede una detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di lavori finalizzati all’efficientamento energetico, all’adozione di misure anti-sismiche degli edifici, all montaggio di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per ricaricare i veicoli elettrici.
E' in vigore fino al 31 dicembre 2023 per i condomini che hanno presentato la Cilas entro venerdì 25 novembre 2022, poi scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per gli altri condomìni passa al 90% nel 2023, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Possono presentare domanda di rimborso i condomini e le persone fisiche (al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni). Nel caso di interventi effettuati da persone fisiche sugli edifici unifamiliari, come le villette, si può detrarre il 110% fino al 31 dicembre 2022, solo se entro il 30 settembre 2022 si sia completato almeno il 30% dei lavori totali previsti.
Per fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi si può ricevere un rimborso in quattro tranche annuali dello stesso importo. Ma ci sono altre due opzioni: come prevede l’art. 121 del Decreto Rilancio, si può concordare lo sconto in fattura con i professionisti e le aziende che realizzano i lavori o, in alternativa, si può optare per la cessione del credito, per esempio ad una banca.
Il Bonus ristrutturazione, anche sulla seconda casa, prevede una detrazione del 50% su un limite massimo di spesa fino a 96.000 euro e resterà in vigore fino alla fine del 2024. E' possibile accedere a questa agevolazione per tutti i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari; se l’intervento riguarda le parti comuni degli edifici residenziali, inoltre, sono compresi anche i lavori di manutenzione ordinaria.
L'agevolazione fiscale prevista dal Bonus Ristrutturazione sotto forma di detrazione Irpef va richiesta in sede di dichiarazione dei redditi: il rimborso a cui si ha diritto viene suddiviso in 10 quote annuali di pari importo.
Ma esistono altre due possibilità: i beneficiari possono scegliere lo sconto in fattura, ovvero uno sconto sulla cifra dovuta ai fornitori pari al rimborso a cui si ha diritto oppure cessione del credito d’imposta, per un valore corrispondente alla detrazione spettante, per esempio a banche e intermediari finanziari.
E' possibile detrarre fino all’85% delle spese sostenute per l’adozione di misure antisismiche, con un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro. L’agevolazione resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024 e riguarda abitazioni nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3).
La detrazione può arrivare fino al 65% (ma massimali e percentuali di detrazione variano a seconda della tipologia di intervento): comprende quei lavori volti ad aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici, anche della seconda casa, come ad esempio gli interventi per il miglioramento termico, l’installazione di un impianto fotovoltaico o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Il bonus resterà in vigore fino alla fine del 2024.
Nel Bonus caldaia rientrano una serie di agevolazioni fiscali per chi decide di cambiare la caldaia con una più evoluta che garantisce sicurezza, efficienza oltre a un notevole risparmio economico sui consumi e una maggiore sostenibilità ambientale.
Si possono detrarre tutte le spese sostenute per la manodopera, le perizie e gli adempimenti burocratici. Possono usufruire del bonus i proprietari e i nudi proprietari, ma anche locatari, affittuari e comodatari. E' previsto uno sconto del 50% oppure del 65% a seconda del tipo di caldaia scelta.
E' un'agevolazione che si applica per l’acquisto di mobili o elettrodomestici ad alta efficienza energetica (ad esempio non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori), solo se l’immobile - anche la seconda casa - è stato oggetto di interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio. Fino a fine anno la detrazione è pari al 50% su acquisti fino a 10.000 euro, mentre per gli anni 2023 e 2024 il massimale di spesa scende a 5.000 euro.
L'agevolazione prevede una detrazione del 36% per la sistemazione a verde, anche nel caso della seconda casa: realizzazione di coperture a verde, giardini pensili, sistemazione a verde di aree scoperte private, con relative spese di manutenzione e progettazione.
L'agevolazione è in vigore fino alla fine del 2024 per valore complessivo non superiore a 5.000 euro per immobile. E' possibile accedere a questo bonus anche per le spese di progettazione e manutenzione connesse alla realizzazione degli interventi elencati.
Il Bonus facciate viene riconosciuto per tutte quelle spese finalizzate al recupero o restauro della facciata esterna di edifici nelle zone “A” (centro storico) o “B” (zone di completamento).
La detrazione del 60% è prevista esclusivamente per gli interventi realizzati sulle strutture opache della facciata, su balconi e su ornamenti o fregi, compresa la sola pulitura o tinteggiatura esterna. Niente bonus, invece, per le facciate interne, a meno che esse non siano visibili da strada o suolo pubblico. Questa agevolazione è in vigore fino al 31 dicembre 2022.
Il Bonus acqua potabile può essere richiesto da chi acquista sistemi per migliorare la qualità dell’acqua erogata da acquedotto per consumo domestico. I lavori ammessi sono: l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e addizione di anidride carbonica alimentare.
Il credito di imposta, in vigore fino al 31 dicembre 2023, è pari al 50% del costo di intervento su un massimale che, per le persone fisiche, è pari a 1.000 euro per ciascun immobile, quindi vale anche per la seconda casa.
Prevede il credito di imposta del 50% sulle spese sostenute per la protezione e il restauro di immobili di interesse storico-artistico tutelati dalla Soprintendenza.
La misura, prevista dal Decreto Sostegni Bis, si rivolge a persone fisiche fino ad una spesa massima di 100.000 euro. Il “Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili d’interesse storico e artistico” del Ministero della Cultura ha stanziato due milioni di euro per il biennio 2021-22. Le domande possono essere presentate entro il 28 febbraio 2023 per i lavori svolti nel 2022.
E' in vigore fino al 31 dicembre 2022 e prevede un'agevolazione del 75% per gli interventi finalizzati al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici già esistenti. Può essere usato, ad esempio, per ascensori, rampe e piattaforme elevatrici. Include le spese di smaltimento e bonifica degli impianti precedenti.