Se stai pensando di chiedere un mutuo casa, uno degli aspetti principali che dovrai decidere sarà la sua durata, che influirà direttamente sulla quantità di interessi da pagare.
Il mutuo a 25 anni è una buona soluzione per sfruttare i vantaggi offerti da un finanziamento di durata intermedia, come il mutuo a 20 anni, e un finanziamento di lunga durata, come il mutuo a 30 anni.
Prima di spiegare come funziona e fare alcune considerazioni che potranno esserti utili, ti segnaliamo che puoi chiedere un preventivo online in pochi clic ed eventualmente approfondirlo insieme a un consulente del credito di Telemutuo, a tua disposizione gratuitamente. Se vuoi individuare il mutuo migliore per te, contattaci!
Il mutuo a 25 anni è un tipo di prestito ideato specificamente per chi vuole comprare un immobile e, come indica il nome, ha una durata di 25 anni: questo è infatti il periodo di tempo che passa tra la prima e l’ultima rata, quando il finanziamento può considerarsi estinto, sempre che i pagamenti siano avvenuti regolarmente e nel corso del tempo non siano state richieste eventuali modifiche al piano di rimborso.
Per poter accendere un mutuo 25 anni bisogna possedere alcuni requisiti di base, gli stessi necessari per tutti gli altri finanziamenti finalizzati all’acquisto di un’abitazione, anche se di durata diversa.
A livello anagrafico bisogna essere maggiorenni e non si deve aver superato il 75° (o 80°, a seconda della banca) anno di età al termine del piano di ammortamento. A livello reddituale, bisogna invece dimostrare di essere in grado di pagare la rata mensile in base ai propri guadagni.
Oltre ad accertare l’affidabilità economico-finanziaria del mutuatario, la banca procede a una serie di verifiche legate all’immobile oggetto di compravendita, sul quale in sede di rogito viene posta un’ipoteca ventennale a favore dell’istituto di credito.
A questo proposito va specificato che, trascorsi i vent’anni, la banca rinnoverà l'ipoteca in modo automatico, solitamente un paio di mesi prima della sua scadenza, ma le spese dell’operazione saranno a carico del proprietario dell’abitazione.
Ogni finanziamento comporta il pagamento di una determinata quota di interessi, che aumenta in base alla cifra richiesta e alla durata. Da questo punto di vista il mutuo a 25 anni può essere considerato una via di mezzo tra il mutuo a 20 anni, che di solito rappresenta una buona soluzione in rapporto agli interessi da pagare, e il mutuo a 30 anni, che comporta una quota di interessi di un certo peso, offrendo però altri aspetti positivi.
Con il mutuo a 25 anni si paga quindi una quota di interessi superiore a quella che si pagherebbe scegliendo un mutuo di durata inferiore, come quello a 20 anni e, ancora più, quello a 10 anni.
D’altra parte, si ha il vantaggio di una rata mensile di importo inferiore rispetto a quella prevista dai finanziamenti più brevi, perché il rimborso della cifra chiesta in prestito viene spalmato su un periodo di tempo più lungo.
Come considerazione generale possiamo dire che il mutuo a 25 anni offre l’aspetto positivo di una rata mensile accessibile, tipica del mutuo a 30 anni, e allo stesso tempo mitiga il rischio di un’elevata quantità di interessi da pagare.
Un esempio concreto può essere utile a capire ancora meglio il confronto. Supponiamo di voler chiedere un mutuo da 200.000 euro con un ipotetico tasso d’interesse al 3%, identico per tutte le durate: a quanto ammonterà la rata mensile e quanti saranno gli interessi totali da pagare?
Durata 10 anni, 120 rate
Durata 20 anni, 240 rate
Durata 25 anni, 300 rate
Durata 30 anni, 360 rate
Considerati vantaggi e svantaggi, il mutuo a 25 anni conviene sicuramente a chi deve fare un acquisto importante, come quello della prima casa, e non ha molta liquidità da anticipare. Può essere un’ottima soluzione, per esempio, per i giovani, che possono anche sfruttare le agevolazioni previste per gli under 36.
Restituire la cifra chiesta in prestito attraverso un totale di 300 rate consente, infatti, di avere un importo mensile da pagare non troppo elevato e allo stesso tempo permette di risparmiare un po’ sugli interessi complessivi, sfruttando contemporaneamente gli aspetti positivi dei finanziamenti di lunga durata e di durata intermedia.
Inoltre, è probabile che il reddito dei mutuatari cresca nel corso del tempo: va quindi considerato che l’incidenza della rata mensile rispetto al bilancio familiare tenderà a diminuire.
E’ anche vero che la scelta del mutuo casa implica importanti valutazioni soggettive, che vanno oltre l’aspetto prettamente economico: per esempio, c’è chi preferisce pagare una rata mensile inferiore, anche a fronte di maggiori interessi finali, per non dover fare poi troppi sacrifici nella vita quotidiana ed affrontare con più serenità le eventuali spese impreviste che potrebbero capitare.
Allo stesso modo, chi ha invece uno sguardo di lungo periodo sul proprio bilancio economico, preferisce fare qualche rinuncia in più nel corso del tempo, ma privilegiare l’aspetto del risparmio complessivo.
Bisogna anche prevedere, se possibile, quanto durerà effettivamente il finanziamento.
Se si sta già pianificando di rivendere l’abitazione dopo pochi anni oppure se si prevede un’imminente estinzione parziale o totale del prestito, probabilmente non vale la pena di accendere un finanziamento di lunga durata: con il piano di ammortamento alla francese, infatti, nel primo periodo si rimborsano sostanzialmente solo interessi, mentre la quota capitale rimane elevata, quasi invariata.
Esistono anche contratti di mutuo che prevedono la clausola di riduzione o allungamento della durata iniziale, se le rate sono state sempre pagate regolarmente: un’opzione importante che permette di adattare il piano di rimborso alle eventuali esigenze che possono presentarsi nel corso del tempo.
Parlando della quota di interessi da pagare, ci siamo soffermati sull’importanza della durata del prestito, ma a questo aspetto si deve aggiungere poi la scelta del tipo di tasso d’interesse, da valutare attentamente anche in base alla situazione economico-finanziaria generale.
Con il tasso fisso (indice Irs + spread), per esempio, si ha la certezza dell’importo da pagare, ma il costo complessivo del prestito può risultare più alto rispetto ad un mutuo a tasso variabile (indice Euribor + spread). Con quest’ultimo, infatti, si possono sfruttare le variazioni del costo del denaro, ma va messo in conto il rischio di improvvise oscillazioni al rialzo, con conseguente aumento della rata da pagare.
Oltre al fisso e al variabile, esistono poi anche altre tipologie di tasso, che gli esperti del credito di Telemutuo ti potranno illustrare gratuitamente, non appena li contatterai.
Se nel frattempo vuoi farti un’idea, puoi leggere le linee guida che i consulenti hanno preparato e tenerti aggiornato sull'andamento dei tassi in tempo reale. Non solo: può essere molto utile anche cominciare a fare tu stesso delle prove di finanziamento, utilizzando il preventivatore online di Telemutuo.
Un ultimo consiglio: qualsiasi scelta tu faccia, se le tue esigenze personali o le condizioni del mercato dovessero cambiare nel tempo, avrai sempre la possibilità di surrogare o rinegoziare il finanziamento iniziale, ottenendo in ogni momento il mutuo migliore per te.