La ricerca di flessibilità nel rimborso del debito ha dato origine a soluzioni adattabili ad un'ampia gamma di interventi da parte dell'utilizzatore.
Con esse il cliente è libero di pagare la rata che desidera, fermo restando il vincolo imprescindibile che ad ogni scadenza vengano rimborsati almeno gli interessi già maturati.
E' inoltre usuale che le banche stabiliscano un piano di rientro minimo del capitale, cioè la frazione dello stesso che dovrà obbligatoriamente risultare ammortata a determinate scadenze.
A questo punto il piano di rientro risulterà del tutto personalizzato, perché ogni cliente deciderà quando limitarsi a versare il minimo indispensabile o procedere a decurtazioni importanti del debito.
La rata minima sarà rappresentata dalla spesa in interessi pura, ottenibile moltiplicando il capitale residuo per il tasso.
Ad esempio, Un capitale di 75.000 Euro rimanenti al tasso del 5% significherebbe interessi per 3.750 Euro all'anno ovvero 312,50 al mese. Questa cifra costituirebbe la base minima della rata.
Anche se con questi mutui è temporaneamente consentito limitarsi al rimborso dello stretto indispensabile, ciò potrebbe rivelarsi poco pratico perché in questo modo il debito residuo resterebbe invariato.
Col rischio di dover accelerare bruscamente i pagamenti in prossimità delle scadenze che riducono la quota utilizzabile.
Periodicamente converrà pertanto effettuare delle "iniezioni" di capitale. Oltre a contribuire al graduale rientro del debito ciò consentirà di ridurre la spesa per interessi e attenuerà l'entità della rata minima per i periodi successivi.
Nella successiva tabella si potrà osservare un ipotetico andamento del debito. Sono stati scelti pagamenti volutamente fantasiosi per mostrare meglio i meccanismi di calcolo.
L'esempio configura un mutuo quindicennale di 100.000 Euro al tasso fisso del 5% e rimborso semestrale. Si è considerato che la banca imponesse il rientro di almeno il 25% del capitale al quinto anno, un altro 15% entro il decimo ed un ulteriore 15% entro il dodicesimo.
Si osservi come con l'approssimarsi dei momenti in cui è stabilita la restrizione del capitale utilizzabile diventi necessario affrettarsi ad aumentare le rate per compensare l'eccessiva rilassatezza dei rimborsi precedenti.
N° della rata | Spesa interessi (rata minima) | Limite del capitale ammesso | Rata pagata | Componente capitale della rata | Debito residuo |
0 | 100.000 | ||||
1 | 2.500 | 100.000 | 2.500 | 0 | 100.000 |
2 | 2.500 | 100.000 | 2.500 | 0 | 100.000 |
3 | 2.500 | 100.000 | 2.500 | 0 | 100.000 |
4 | 2.500 | 100.000 | 2.500 | 0 | 100.000 |
5 | 2.500 | 100.000 | 2.500 | 0 | 100.000 |
6 | 2.500 | 100.000 | 2.500 | 0 | 100.000 |
7 | 2.500 | 100.000 | 7.500 | 5.000 | 95.000 |
8 | 2.375 | 100.000 | 7.500 | 5.125 | 89.875 |
9 | 2.247 | 100.000 | 5.000 | 2.753 | 87.122 |
10 | 2.178 | 75.000 | 14.300 | 12.122 | 75.000 |
11 | 1.875 | 75.000 | 2.000 | 125 | 74.875 |
12 | 1.872 | 75.000 | 2.000 | 128 | 74.747 |
13 | 1.869 | 75.000 | 2.000 | 131 | 74.615 |
14 | 1.865 | 75.000 | 2.000 | 135 | 74.481 |
15 | 1.862 | 75.000 | 2.000 | 138 | 74.343 |
16 | 1.859 | 75.000 | 2.000 | 141 | 74.201 |
17 | 1.855 | 75.000 | 2.000 | 145 | 74.056 |
18 | 1.851 | 75.000 | 7.000 | 5.149 | 68.908 |
19 | 1.723 | 75.000 | 7.000 | 5.277 | 63.631 |
20 | 1.591 | 60.000 | 7.000 | 5.409 | 58.221 |
21 | 1.456 | 60.000 | 1.600 | 144 | 58.077 |
22 | 1.452 | 60.000 | 1.600 | 148 | 57.929 |
23 | 1.448 | 60.000 | 5.000 | 3.552 | 54.377 |
24 | 1.359 | 45.000 | 12.600 | 11.241 | 43.136 |
25 | 1.078 | 45.000 | 10.000 | 8.922 | 34.215 |
26 | 855 | 45.000 | 1.056 | 201 | 34.014 |
27 | 850 | 45.000 | 5.000 | 4.150 | 29.865 |
28 | 747 | 45.000 | 5.000 | 4.253 | 25.611 |
29 | 640 | 45.000 | 10.000 | 9.360 | 16.251 |
30 | 406 | 0 | 16.658 | 16.252 | 0 |
NOTA: Per costruire la riga si parte dalla rata versata. Da essa si sottraggono gli interessi maturati (ultimo debito residuo moltiplicato per il tasso del periodo, in questo caso 2,5% semestrale) e si ottiene per differenza la quota capitale della rata.
Quando si versa la rata minima, cioè il solo costo degli interessi maturati, la quota capitale è uguale a zero ed il debito residuo rimane invariato.
Il prospetto rende evidente che libertà di rimborso non corrisponde a versare l'indispensabile, perché questo significherebbe trovarsi in difficoltà ai momenti di rientro obbligato di capitale.
Inoltre un atteggiamento poco aggressivo nel rimborso produrrebbe un consistente aggravio nella spesa per interessi. Nell'esempio in tabella essa ammonta infatti a 52.814 Euro, mentre per un tradizionale mutuo a rata costante sarebbe risultata essere di 42.342 Euro.
Ciò suggerisce l'utilizzo delle opportunità di rimborso autonomo a quei soggetti con potenzialità immediata almeno pari a quella di rimborso di un mutuo tradizionale e concrete possibilità di accelerazione per il futuro.
Scegliere questa tipologia di rimborso solo per l'opportunità di ridurre al minimo la rata vorrebbe dire rischiare di andare incontro a serie difficoltà./p>
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