Questa è la domanda che molti italiani si stanno facendo in queste settimane: gli esperti di Telemutuo spiegano che cosa succederebbe al mutuo casa nell’eventualità, comunque remota, in cui l’istituto di credito dovesse fallire.
Silicon Valley Bank, Signature Bank, First Republic Bank, Credit Suisse: le banche sono le protagoniste della cronaca finanziaria delle ultime settimane. Ognuna ha una sua storia, ma nel complesso l’interrogativo che gli italiani, e più in generale i mutuatari di tutto il mondo, si stanno ponendo ora è questo: cosa succede al mutuo se la banca fallisce? E la casa ipotecata? Prima di entrare nei dettagli della risposta, gli esperti di Telemutuo rassicurano: niente panico, perché il mutuo, e la casa, sono al sicuro.
Di fronte alle recenti notizie è inevitabile che la mente corra alla crisi del 2008, quando la bolla immobiliare portò al fallimento di tanti istituti di credito. Rispetto al passato, però, oggi il contesto è profondamente cambiato. La differenza sostanziale è data dall’esistenza del decreto salvabanche, emanato nel 2015 per consentire il salvataggio di 4 piccole realtà: CariFerrara, CariChieti, Banca Marche e Banca Etruria.
Grazie a questo provvedimento, attraverso l’intervento di soggetti privati e senza dover ricorrere al salvataggio di stato, si evita il fallimento della banca in difficoltà finanziaria tramite l’accorpamento da parte di una realtà bancaria di dimensioni maggiori, che ne acquista sia i debiti che i crediti. Questo è stato il destino anche di Banca Popolare di Vicenza, ex istituto bancario finito nel 2017 in liquidazione coatta amministrativa, le cui oltre 400 filiali sono state acquisite da Intesa Sanpaolo al prezzo complessivo di 50 centesimi di euro.
Che cosa succede ai mutui in casi come questo? I finanziamenti stipulati con la vecchia banca, insieme alle relative ipoteche, vengono trasferiti a quella nuova, che mantiene esattamente le stesse condizioni economiche previste dal contratto in essere.
Per il cliente, che viene informato tramite apposita comunicazione, non cambia di fatto nulla: le rate mensili continuano ad essere scalate dal conto corrente tramite addebito diretto SEPA. Chi volesse in futuro inoltrare richiesta per operazioni particolari, come la rinegoziazione del tasso d’interesse oppure l’estinzione parziale o totale del debito, sarà tenuto a contattare il nuovo istituto di credito.
Che cosa succede invece alle rate del mutuo non pagate, se la banca fallisce? In questo caso la banca subentrante può proporre al cliente in grave e comprovata difficoltà economica un accordo di saldo e stralcio, ovvero una riduzione delle somme dovute a fronte della risoluzione bonaria del pagamento.
Infine, se si volesse cambiare banca erogatrice, si può sempre ricorrere alla portabilità del mutuo, ossia la possibilità di trasferire il finanziamento in modo completamente gratuito ad un altro istituto, che magari offre condizioni migliori rispetto a quelle offerte dalla banca originaria al momento della stipula.
La vendita dei debiti da parte di un istituto bancario ad un altro, o ad un’altra società finanziaria, non è comunque un’operazione che avviene solo in caso di fallimento, o comunque di difficoltà finanziaria. La cosiddetta “cartolarizzazione” del mutuo sul mercato secondario, che è il luogo in cui vengono acquistati e venduti i prestiti ipotecari emessi in precedenza, può avvenire anche in periodi di assoluta tranquillità, dato che si tratta di un’opzione conveniente per entrambe le parti.
Per la banca che acquista il debito significa ricevere i relativi interessi per l’intera durata del prestito, con un meccanismo simile a quello di un investitore che guadagna interessi o dividendi per il possesso di un'obbligazione o di un’azione. La banca che cede il finanziamento incassa rapidamente liquidità e si mette al riparo da eventuali rischi, tra cui quello di insolvenza del mutuatario.
Anche in questo caso, il titolare del mutuo casa riceve la specifica comunicazione informativa dalla nuova banca e poi prosegue con il normale pagamento delle rate, alle condizioni già concordate.
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