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I migliori mutui di oggi

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BNL - Mutuo Green LTC 95
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Rata € 544.64 al mese x 20 anni
Tasso: F - Taeg: 3.16% - Tan: 2.8%


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Crédit Agricole - Mutuo CA Greenback Giovani CONSAP TF
Acquisto prima casa 100% Under 36
Rata € 843.2 al mese x 20 anni
Tasso: F - Taeg: 3.41% - Tan: 3.15%


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Intesa Sanpaolo - Mutuo domus fisso Green LTV100
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BNL - Mutuo BNL Quasi Fisso
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Rata € 746.56 al mese x 20 anni
Tasso: VC - Taeg: 6.98% - Tan: 6.57%


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Intesa Sanpaolo - Mutuo domus fisso Green
Surroga
Rata € 537.24 al mese x 20 anni
Tasso: F - Taeg: 2.76% - Tan: 2.65%


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Banca Sella - Mutuo Surroga a Tasso Variabile Green
Surroga
Rata € 643.5 al mese x 20 anni
Tasso: V - Taeg: 4.9% - Tan: 4.7%


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Mediobanca Premier S.p.A. - Mutuo Variabile con Floor Mediobanca Premier
Surroga
Rata € 657.2 al mese x 20 anni
Tasso: V - Taeg: 5.14% - Tan: 4.95%


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ING - Mutuo Arancio a Tasso Variabile
Surroga
Rata € 667.71 al mese x 20 anni
Tasso: V - Taeg: 5.26% - Tan: 5.14%


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Banco di Sardegna - Mutuo Facile Variabile Surroga PENISOLA
Surroga
Rata € 664.94 al mese x 20 anni
Tasso: V - Taeg: 5.3% - Tan: 5.09%


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BPER - Mutuo con surrogazione a Tasso Variabile Vantaggio Opzione
Surroga
Rata € 664.94 al mese x 20 anni
Tasso: V - Taeg: 5.3% - Tan: 5.09%


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BPER - Mutuo a Tasso Fisso Iniziale Vantaggio Opzione
Ristrutturazione
Rata € 565.68 al mese x 20 anni
Tasso: M - Taeg: 3.5% - Tan: 3.22%


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ING - Mutuo Arancio a Tasso Fisso 10 Rinegoziabile
Ristrutturazione
Rata € 576.88 al mese x 20 anni
Tasso: M - Taeg: 3.67% - Tan: 3.44%


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Mediobanca Premier S.p.A. - Mutuo Variabile con Floor Mediobanca Premier
Ristrutturazione
Rata € 646.22 al mese x 20 anni
Tasso: V - Taeg: 5.12% - Tan: 4.75%


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Crédit Agricole - Mutuo CA Greenback TV con CAP
Ristrutturazione
Rata € 683.94 al mese x 20 anni
Tasso: VC - Taeg: 5.75% - Tan: 5.43%


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Intesa Sanpaolo - Mutuo domus variabile con CAP Green
Ristrutturazione
Rata € 779.9 al mese x 20 anni
Tasso: VC - Taeg: 5.79% - Tan: 5.5%


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Banco di Sardegna - Mutuo Facile Blindato PENISOLA
Ristrutturazione
Rata € 687.32 al mese x 20 anni
Tasso: VC - Taeg: 5.91% - Tan: 5.49%


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Elenco Cattivi Pagatori: cosa è e come cancellarsi

La lista dei cattivi pagatori è un elenco contenente i nominativi di coloro che hanno difficoltà a saldare i loro debiti con finanziarie e banche: esso è gestito dalla Banca d’Italia ma è presente anche in alcune società private, come CRIF, CTC, Experian.

Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta e come si può essere cancellati una volta iscritti.

Cos’è l’elenco dei cattivi pagatori

L’elenco dei cattivi pagatori consiste in un archivio dei nominativi di tutti coloro che hanno riscontrato o riscontrano difficoltà nel pagare i propri debiti a finanziarie o banche: di fatto, è un riepilogo contenente diverse informazioni circa lo stato della linea di credito, del mutuo o degli affidamenti del soggetto in questione.

Oltre all'archivio principale della Banca d’Italia, denominato Centrale Rischi, ne esistono altri che funzionano in maniera simile e che sono gestiti da imprese private dette Società di Informazioni Creditizie (SIC).

Quando avviene l’iscrizione?

L’iscrizione nella lista dei cattivi pagatori avviene in seguito alla segnalazione da parte degli Istituti di credito i quali trasmettono periodicamente alla Banca d’Italia le informazioni relative ai soggetti in ritardo con il rimborso dei debiti.

Come specificato dalla Corte di Cassazione, nel caso in cui un soggetto non sia in grado di provvedere al pagamento di una o più rate di un finanziamento in corso (o se effettua il pagamento in ritardo rispetto ai termini previsti da contratto) l’Istituto di credito procede con la registrazione del cliente come “cattivo pagatore” nella banca dati della Centrale rischi.

Prima di effettuare la segnalazione è compito dell’Istituto di credito avvisare il soggetto debitore tramite raccomandata A/R; inoltre, bisogna assegnargli un termine ragionevole entro il quale corrispondere i pagamenti dovuti per evitare di essere inserito all’interno della banca dati della Centrale rischi.

Le conseguenze dell’iscrizione all’elenco dei cattivi pagatori consistono nell’impossibilità di ricevere ulteriori prestiti, finanziamenti e mutui da parte di finanziarie e banche per tutto il periodo in cui si rimane iscritti nella lista; oltre a ciò, non sarà consentito l’utilizzo di carte di credito né l’emissione di assegni.

Chi può accedere alla banca dati

L’accesso alla lista dei cattivi pagatori è consentito solamente alle banche e alle persone direttamente coinvolte dal momento in cui l’elenco è costituito da dati di natura sensibile.

Grazie all’accesso a questa banca dati, gli Istituti di credito hanno la possibilità di monitorare costantemente tutte le informazioni delle persone iscritte in modo da negare loro eventuali richieste di finanziamento in quanto potrebbero non saldare mai i propri debiti: nel caso si presentasse una situazione simile, è compito dell’Istituto di credito informare il richiedente circa la sua situazione in modo da giustificare il motivo del rifiuto.

Anche il consumatore direttamente interessato può fare richiesta per accedere alla banca dati in modo da conoscere la sua situazione e sapere se e quando sono state fatte eventuali segnalazioni sul suo conto: tale richiesta può essere fatta alla propria banca o finanziaria di riferimento oppure direttamente alla Banca d’Italia, opzione da preferirsi nel caso si siano intrattenuti rapporti con più Istituti.

Si parla di consumatore quando si fa riferimento ad un soggetto che richiede un finanziamento a fini personali e non legati alla propria attività lavorativa.

Quali sono i rischi per i coobbligati?

Ci sono alcuni casi in cui il soggetto debitore non è l’unico ad essere coinvolto nei rapporti con l’Istituto di credito, motivo per cui tali rischi potrebbero potenzialmente estendersi anche ad altre persone.

In particolare, sono da considerarsi soggetti coobbligati i cointestatari di un finanziamento, il terzo datore di ipoteca, il fideiussore e i soci di società di persone o di società di fatto.

Tuttavia, la giurisprudenza stabilisce che l’iscrizione di un soggetto alla lista dei cattivi pagatori non comporta l’iscrizione automatica delle persone a lui coobbligate; tuttavia, così come per il debitore principale, anche a loro bisognerà fornire una comunicazione preventiva della situazione anche se la segnalazione dei loro nominativi avverrà solo nel caso in cui anch’essi dovessero vertere in una grave situazione economica.

Quando si viene cancellati dall’elenco dei cattivi pagatori

È possibile che il proprio nominativo venga rimosso dalla lista dei cattivi pagatori?

Sì, a fronte del verificarsi di determinate situazioni quali:

  • il saldo completo del debito o di gran parte di esso da parte del debitore;
  • il saldo del debito da parte di una terza persona;
  • la rinuncia da parte dell’Istituto di credito a qualsiasi pretesa di recupero del credito (ad esempio nel caso in cui il soggetto non abbia uno stipendio fisso o non abbia beni da pignorare);
  • la cessione del credito da parte della finanziaria o della banca a una società che lo acquista confidando nella possibilità di ottenere il pagamento dal debitore;
  • il ricorso all’esdebitazione da parte del debitore;
  • il passaggio in prescrizione del debito il quale si estingue per effetto del tempo decorso

Le tempistiche di cancellazione, cambiano in base alla tipologia di dato: inoltre, dal momento in cui le informazioni contenute all’interno delle banche dati vengono cancellate in automatico non è necessario fare esplicita richiesta affinché il proprio nominativo venga rimosso dalla lista dei cattivi pagatori.

Vediamo insieme quali sono le tempistiche di conservazione dei dati nel caso della banca dati gestita da Crif S.p.A..

DATO

TEMPO DI CONSERVAZIONE

Finanziamento in attesa di valutazione

180 giorni a partire dalla data della richiesta

Rinuncia/rifiuto della richiesta di finanziamento

90 giorni a partire dalla data di rinuncia/rifiuto

Regolare rimborso dei finanziamenti

60 mesi a partire dalla data di estinzione del rapporto di credito

Ritardo del pagamento di 1 o 2 rate

12 mesi dalla comunicazione della regolarizzazione (ammesso che in questo lasso di tempo i pagamenti siano avvenuti regolarmente)

Ritardo del pagamento di 3 o più rate

24 mesi dalla comunicazione della regolarizzazione (ammesso che in questo lasso di tempo i pagamenti siano avvenuti regolarmente)

Mancato rimborso dei finanziamenti

36 mesi dalla scadenza contrattuale del rapporto fino ad un massimo di 60 mesi

Cosa fare quando si viene iscritti per errore

Nel caso in cui il proprio nominativo venga inserito per errore nella lista dei cattivi pagatori, oltre alla cancellazione la persona può richiedere un risarcimento per il danno subìto.

In tal caso, egli può rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario, organismo che gestisce i rapporti tra Istituti bancari e clienti, oppure richiedere un provvedimento d’urgenza al giudice per ottenere la cancellazione immediata dall’elenco e, in un secondo momento, intentare una causa per ottenere il risarcimento.