Quando si parla di mutuo, si sente spesso nominare lo spread: che cos’è e qual è il suo significato? La traduzione di spread è “scarto” o “margine”, ma la diffusione ormai generalizzata del termine inglese non lascia più alcuno spazio alla definizione italiana.
Il significato di spread (pronuncia: sprèd) è molto importante per i mutui: esso corrisponde al ricarico che ogni banca decide di aggiungere come proprio ricavo al tasso base per proteggersi dai rischi legati alla concessione del prestito.
Il principio è classicamente commerciale: il commerciante (la banca) compra il prodotto (il denaro) ad un prezzo (tasso di scambio interbancario), poi lo rivende alla sua clientela ricaricato di un margine di guadagno (spread).
Negli scambi tra banche il denaro ha una sua quotazione, che in Europa viene definita Euribor. Quello è il tasso, rilevato giornalmente, a cui la banca può comprare valuta, o anche venderla, se ne dispone in eccesso.
La collocazione del denaro mediante un finanziamento al cliente dovrà perciò avvenire ad un tasso un po' più alto rispetto all’Euribor: ciò consentirà di compensare le spese di gestione della struttura creditizia, nonché i rischi dell'operazione, e guadagnarci sopra qualcosa. Questo incremento è chiamato appunto “spread".
Essendo solidamente garantiti dall’ipoteca, i mutui sono gravati da modesti rischi di insoluto e consentono l'applicazione di spread molto bassi.
A quanto ammonta lo spread bancario oggi? Se la media si attesta intorno all’1,60%, si può partire però da offerte eccezionali, intorno allo 0,70%, per arrivare a punte del 3%, come richiesto dagli istituti di credito che finanziano situazioni un po' più a rischio.
La scelta di applicare uno spread più o meno alto dipende esclusivamente dalla volontà della banca: per questo si osservano differenze anche rilevanti tra le varie offerte degli istituti di credito.
Facendo leva sui grossi importi dei mutui e sulle loro lunghe durate, gli effetti finali possono risultare molto rilevanti.
ESEMPIO: si consideri una differenza di spread dell'1% applicata ad un mutuo ventennale di 100.000 euro. Se con un tasso del 4% si spenderanno 45.435 euro di interessi, aumentando il tasso dell'1% la spesa sarà di 58.390 euro. Una differenza di ben 13.000 euro, ovvero il 28% in più!
Un mutuo a tasso variabile verrà perciò rimborsato ad un tasso stabilito con il criterio:
SPREAD + EURIBOR
dove l'Euribor costituisce la componente variabile del tasso, mentre lo spread è fisso e resterà invariato per tutta la durata del mutuo.
NOTA: rari contratti prevedono la modifica dello spread al raggiungimento di specifiche scadenze o al verificarsi di determinate condizioni. In alcuni casi è anche possibile utilizzare un parametro diverso dall’Euribor, come ad esempio il tasso BCE.
Anche per i mutui a tasso fisso si parla di spread: in questo caso esso costituisce la quota aggiuntiva applicata al parametro di riferimento IRS. Un mutuo a tasso fisso verrà perciò rimborsato ad un tasso stabilito con il criterio:
SPREAD + IRS (di durata pari a quella del mutuo)
Lo spread in questo caso servirà per fare il calcolo una sola volta, ovvero il giorno della sottoscrizione del contratto di mutuo, perché in seguito il tasso di interesse non potrà più subire alcun aggiornamento.
Attenzione, infine, alla differenza tra lo spread sui mutui e lo spreadinteso in termini economici: in questo caso esso indica il differenziale tra Btp e Bund, cioè tra il tasso di rendimento a 10 anni del titolo decennale emesso dall'Italia e i titoli di stato tedeschi.
Un valore che viene utilizzato per misurare la fiducia degli investitori nei confronti di un Paese rispetto ad un altro, in questo caso dell'Italia rispetto alla Germania, il mercato più grande e più sicuro nella zona euro.
Se lo spread Btp Bund aumenta (quindi la fiducia nel Paese diminuisce), le conseguenze sull’economia reale sono concrete, incluse quelle sui finanziamenti per la casa, perché uno spread alto comporta un aumento dei tassi a cui le banche si scambiano denaro.
La salita dello spread Btp Bund può allora portare anche a un rialzo dello spread bancario, perché gli istituti di credito, vedendo che il loro patrimonio si indebolisce, possono decidere di alzare i tassi applicati ai prestiti.
Ricordiamo però che i titolari di mutui già in corso non dovrebbero preoccuparsi, perché lo spread bancario è definito da contratto e non può essere modificato in corsa, mentre gli indici Eurirs ed Euribor non sono condizionati in modo diretto dal differenziale Btp-Bund.