“L’esame delle condizioni macroeconomiche indica che la disinflazione è in una fase avanzata e che il cammino verso l’obiettivo del 2% prosegue con speditezza. Si sta rapidamente avvicinando il momento di un’inversione di rotta nell’orientamento della politica monetaria”.
Le parole del nuovo governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, a Genova e in Liguria per il suo primo discorso pubblico dall’insediamento, confermano una reale prospettiva per questo 2024, con riferimento ad una revisione al ribasso dei tassi di interesse.
Una possibilità auspicata dal mondo finanziario ed economico, così come per lo stesso mercato immobiliare e dei mutui che attendono condizioni nuove e vantaggiose per un rilancio delle transazioni.
E l’occasione si è presentata al 30esimo congresso annuale degli operatori dei mercati finanziari, organizzato da Assiom Forex ai Magazzini del Cotone di Genova.
“Affinché l’inflazione sia debellata e l’economia possa riprendere un sentiero di crescita e stabilità, è cruciale che le prossime decisioni siano coerenti con il quadro macroeconomico che abbiamo di fronte” ha aggiunto il governatore.
Resta, però, l’incognita sulle tempistiche di attuazione: “Nell’attuale contesto di incertezza ogni congettura sul momento in cui avviare l’allentamento monetario è un esercizio sterile, oltre che irrispettoso della collegialità del Consiglio della Bce”.
“Bisogna creare e consolidare le condizioni necessarie per avviare un allentamento monetario evitando rischi per la stabilità dei prezzi e inutili danni all’economia reale”.
“L’esercizio di previsione che la Bce effettuerà a marzo offrirà utili elementi per valutare le prossime azioni di politica monetaria. Sarà opportuno vagliare non solo la prima mossa, ma anche le diverse opzioni per l’intero sentiero di normalizzazione monetaria”.
Andranno soppesati benefici e controindicazioni di un taglio dei tassi tempestivo e graduale rispetto a un allentamento tardivo e aggressivo, che potrebbe accrescere la volatilità dei mercati finanziari e dell’attività economica”, ha poi evidenziato.
Un processo di disinflazione in fase avanzata, con un calo dell’inflazione continuo e infine che l’obiettivo disinflazionistico non sia compromesso da un eventuale taglio dei tassi: sono le condizioni evidenziate in merito ad una nuova fase della politica monetaria.
Infine, Panetta ha rassicurato sulle preoccupazioni di un’eventuale spinta inflativa derivata dall’aumento dei salari: “Oggi la probabilità che un ipotetico rafforzamento della dinamica salariale dia il via a una tardiva rincorsa salari-prezzi è esigua, anzi potrà rafforzare una ripresa del potere di acquisto e della solidità economico-finanziaria di imprese e famiglie”.