In un mercato certamente in fermento per la nota vicenda dei tassi di interesse, una buona notizia per quanti non vogliono rinunciare al sogno della casa al mare: nelle località della Liguria i prezzi, stando alle ultime stime del secondo semestre 2022, hanno registrato una certa stabilità. Anzi in alcune province, come nel savonese, si è avuto un lievissimo calo (0,5%), più marcata la diminuzione nello spezzino (-19%). Le province genovesi e imperiesi, e le loro località turistiche, livellano la media complessiva per il territorio ligure, che resta meta ambita per un potenziale investimento immobiliare.
L’analisi regionale mostra come nella provincia di Genova il valore può variare tra i 3.000-8.000 euro al metro quadro, questo a seconda delle singole località turistiche e balneari, oltre che sulla base della posizione – emerge una chiara differenza tra costa e zone collinari -. I potenziali acquirenti sono del Nord Italia, ma anche stranieri, che si indirizzano verso nuove unità immobiliari privilegiando un utilizzo proprio senza voler investire per affitti estivi e/o stagionali, un fenomeno presente per le zone del ponente provinciale (come Arenzano, ad esempio). In senso contrario, invece, possiamo evidenziare l’aumento della domanda per gli affitti brevi nel levante del comprensorio genovese (come a Chiavari, ad esempio). Il mercato si orienta maggiormente per bilocali e trilocali, alloggi da 50-60 mq. Come evidenziato in precedenza in merito al valore immobiliare, le possibilità di spesa partono anche dai 150 mila euro.
Nella provincia imperiese le quotazioni medie sono di 4.000 euro al mq con punte di 6.000 sul fronte mare, con un costante aumento di acquirenti stranieri, in particolare del Nord Europa, mentre restano stabili i clienti francesi o piemontesi. Nelle zone dell’entroterra il valore immobiliare scende a 2.000-2.500 euro al mq, un contesto nel quale i borghi storici trovano sempre maggiore appeal anche in relazione a offerte più vantaggiose. La domanda di locazione vede molti immobili acquistati essere poi inseriti nel mercato degli affitti brevi. Il budget può partire anche da soli 80 mila euro (per alcuni bilocali) nelle aree interne.
Nella provincia spezzina più marcato il calo dei prezzi, con investimenti minimi che restano comunque tra i 150-200 mila euro per un bilocale nelle zone costiere: in alcune località turistica dell’estremo levante ligure il prezzo può arrivare fino ai 10.000 euro al mq per abitazioni più ampie, mentre lontani dal fronte mare si può acquistare a 3.000-3.500 euro al mq. Anche in questo caso una buona parte delle transazioni è rivolta a un impiego per locazioni stagionali.
Nei valori immobiliari del savonese si registra, come detto, un lievissimo calo, in un territorio dove non manca certo l’offerta di potenziali residenze: Lombardia e Piemonte le aree geografiche che sostengono la domanda interna, ma sono in crescita gli stranieri, come i francesi o persino compratori dei paesi dell’Est. I prezzi medi si aggirano intorno a 3.000-4.000 euro al mq, ma si arriva anche a 10-12 mila euro (spicca il caso di Varazze per nuove costruzioni ricavate da cambi di destinazione d’uso di alberghi e/o strutture ricettive dismesse). Per quanti cercano una soluzione più contenuta non mancano le opportunità nelle aree interne, dove i valori scendono a 2.000 euro al metro quadro. La domanda vede bilanciati sia acquirenti orientati alla vacanza al mare e/o uso proprio-familiare durante l’anno, così come quanti cercano più marcatamente una fonte di reddito con l’affitto delle locazioni. La base minima a livello finanziario si attesta intorno ai 150 mila euro (bilocale sulla costa), ricordando le occasioni offerte dal mercato nelle località dell’immediato entroterra per unità abitative più ampie e magari semi-indipendenti con giardino e terrazzo.