L’IMU è un'imposta da corrispondere al comune presso il quale l’immobile in oggetto è localizzato: mentre gli immobili adibiti a prime abitazioni ne sono esenti, le seconde case hanno l’obbligo di versarla.
Ma come si calcola l’IMU sulla seconda casa? Vediamolo insieme.
L’IMU (imposta municipale unica) è stata varata nel 2011 e viene applicata sulla componente immobiliare del patrimonio personale: essa consiste in un tributo sulla seconda casa che dall’anno successivo alla sua introduzione è andato a sostituire sia l’ICI (imposta comunale sugli immobili) sia la parte immobiliare dell’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche).
Negli anni 2012 e 2013 la sua applicazione era stata disposta anche alle abitazioni principali, ovvero quelle in cui il soggetto risiede e dimora, ma con la legge n.147 del 2013 è stato stabilito che debba essere versata solo nel caso in cui si possieda una seconda casa.
Per calcolare l’importo dell’IMU bisogna prendere in considerazione la rendita catastale che consiste nel valore fiscale dell’immobile, importo che viene fissato attraverso specifici parametri stabiliti dalla legge; se si vuole conoscere la rendita catastale di un immobile (o di un terreno) il documento di riferimento sarà la visura catastale la quale può essere richiesta a un professionista oppure scaricata gratuitamente dal proprio cassetto fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per calcolare l’importo da pagare sarà necessario moltiplicare la base imponibile di calcolo dell’IMU all’aliquota stabilita di anno in anno dal comune dove è sito l’immobile. Infatti, lo Stato stabilisce un valore base pari all’8,6 per mille, ma la Legge di Bilancio consente ai singoli sindaci di aumentarlo fino ad un massimo di 10,6 per mille.
Per calcolare la base imponibile, invece, bisognerà rivalutare la rendita catastale del 5% (rendita catastale + 5%) e successivamente moltiplicare il risultato ottenuto per un coefficiente che cambierà a seconda della categoria di appartenenza dell’immobile:
Ecco un esempio pratico su come si calcola l’IMU sulla seconda casa.
Consideriamo una rendita catastale pari a 800€ e un’aliquota comunale dell’8,6 per mille.
Il calcolo da fare sarà il seguente:
1.155,84€ equivale, quindi, all’importo finale da pagare.
L’IMU può essere pagata online, tramite il supporto di un commercialista o di un consulente, oppure tramite modello F24, reperibile sia online sul sito dell’Agenzia delle Entrate oppure fisicamente in tutti gli uffici postali e gli sportelli bancari.
Per quanto riguarda le scadenze del pagamento, invece, stando alla Legge di Bilancio è possibile saldare l’IMU in due tranches, pagabili rispettivamente una a metà dell’anno e una alla fine, oppure in un’unica soluzione, da corrispondere entro il 16 giugno 2022.
L’IMU è un’imposta che deve essere corrisposta da chi è proprietario di una seconda abitazione rispetto a quella in cui risiede; tuttavia, se l’immobile rientra nelle categorie A1, A8 e A9 è considerato di lusso e il proprietario dovrà pagare l’IMU anche nel caso in cui si tratti della sua principale abitazione.
Per coloro che sono tenuti a pagare l’IMU anche sulla seconda casa la legge consente loro di applicare una detrazione del valore di base 200 euro: anche in questo caso, sta al singolo comune decidere se aumentare il valore della detrazione oppure no.
Dovranno corrispondere l’imposta anche i locatari di beni immobili, nell’ipotesi di locazione finanziaria, e i concessionari, nei casi di concessioni demaniali.
Esistono esenzioni e riduzioni delle quali si può beneficiare per risparmiare sull’importo dell’IMU sulla seconda casa: infatti, la legge stabilisce che per le case concesse in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado è prevista una riduzione del 50% sull’aliquota IMU.
Per quanto riguarda gli immobili con canone fissato, invece, si può approfittare di uno sconto del 75% mentre per quelli appartenenti a organizzazioni senza scopo di lucro è possibile richiedere un’esenzione totale dal pagamento dell’IMU nel 2022.
Sono esenti dal pagamento dell’IMU tutti gli immobili adibiti a prima casa e quindi anche le strutture appartenenti a cooperative in cui risiedono i soci assegnatari o destinate agli studenti universitari, i fabbricati adibiti ad alloggi sociali, le abitazioni familiari assegnate a un genitore affidatario, le unità immobiliari non locate di persone appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia, o al personale dei Vigili del fuoco.
È confermata, inoltre, l’esenzione dal pagamento dell’IMU per tutti gli immobili appartenenti alla categoria catastale A7 (abitazioni in villini), se adibiti ad abitazione principale.