Tanti Bonus interessanti da sfruttare anche senza crediti cedibili

Azzoppato l'originario Superbonus 110%, sono rimaste valide altre agevolazioni fiscali riguardanti la casa. Sono quelle non fruite in forma di credito di imposta cedibile (visto l'intasamento in corso e l’intervento del Governo di metà febbraio), quanto come detrazione Irpef.

Restano vantaggiose anche senza incentivi cedibili e non sono da sottovalutare. Possono favorire le scelte dei proprietari di abitazione. Certo, i benefici sono meno immediatamente percepibili nelle tasche visto che sono distribuiti in più anni. Rispetto a prima, il beneficio spalmato penalizza chi ha meno possibilità di anticipare i costi e chi ha scarsa capienza fiscale per scaricare la detrazione. Superate le incertezze del momento i bonus fanno sempre comodo.

Rimane la detrazione del 50% sui lavori di ristrutturazione edilizia che non hanno la necessità di asseverazione di congruità dei costi diversi dal costo energetico e del visto di conformità (verifica del diritto alla detrazione d’imposta) quando l'agevolazione, fino a un massimo di 96mila euro, venga spalmata su 10 anni.

L'asseverazione della congruità dei costi è invece obbligatoria quando si introduce un isolamento termico o un efficientamento energetico. Cioè si va oltre l'ammodernamento edile. 

Rientrano nell'area detrazione 50% per ristrutturazione edilizie alcuni interventi, dopo la Cila (comunicazione inizio lavori asseverata, Cilas è per il Superbonus) e la comunicazione Asl, che sono funzionali al progetto complessivo, anche se sono interventi di piccole dimensioni.

Si può beneficiare dell'agevolazione per la sostituzione di porte se legate a una modifica dell’appartamento. Se invece non c'è intervento, rimane la semplice sostituzione di porte che non rientra nell'agevolazione 50% per ristrutturazione edilizia. Sono compresi interventi sui pavimenti, finestre, bagni, impianti di riscaldamento e altro. 

Il Bonus mobili "lavora" sull'acquisto di nuovi mobili o anche di grandi elettrodomestici ad alta efficienza per un beneficio ecologico. I forni devono essere di classe A, E per lavatrici e lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori. La detrazione è sempre del 50% con una cifra limite di 8 mila euro, distribuibili in rate eguali per dieci anni.

Di incidenza (36%) con tetto contenuto (5 mila euro) sono utilizzabili anche i Bonus giardini che dovrebbero restare in vigore almeno fino al 2024, sempre recuperabili in 10 anni. Sono recinzioni, pozzi, impianti di irrigazione, coperture verdi di tetti e giardini pensili per immobili residenziali.

Esistono Bonus per la rimozione delle barriere architettoniche che arrivano al 75% e la cui interpretazione è abbastanza larga e può toccare diverse parti dell’immobile.

Con il ridimensionamento dei Superbonus 110% (poi 90%) diventano più interessanti i Sisma bonus. Favoriscono gli interventi antisismici nelle zone 1-2-3 che includono gran parte delle regioni, come il consolidamento delle fondamenta o anche la ricostruzione completa dell'immobile. La detrazione è dell’85% delle spese sostenute da spalmare in 5 anni in rate uguali fino a un massimo di 96mila euro. I lavori devono portare al miglioramento di una o due classi di rischio sismico.

Non va dimenticato il supporto al rinnovamento energetico che avrà un peso crescente nelle agevolazioni dei prossimi anni. Già ora vengono offerte agevolazioni per la riqualificazione globale degli edifici (65% e detrazione massima 100mila euro), per i pannelli solari per acqua calda (65% per massimi 60mila euro), coibentazioni di pareti (65% per 60mila euro), detrazioni al 65% per la domotica e tutti gli altri interventi con pompe di calore, caldaie a condensazione, generatori di calore a biomassa, generatori di aria calda, sistemi di termoregolazioni evoluti e altro.

Frenati i crediti di imposta cedibili e gli sconti in fattura, ai proprietari di case rimangono diverse opportunità da vagliare per ottimizzare gli interventi di efficientamento delle abitazioni. Il recupero fiscale sarà più diluito negli anni ma c’è.