Il Buono Ordinario del Tesoro (BOT) è un titolo di breve durata emesso dallo Stato per coprire il debito pubblico. Vediamo in cosa consiste e qual è la sua funzione.
Il Buono Ordinario del Tesoro, noto anche con l’acronimo di BOT, è un titolo di debito pubblico di breve durata, diversamente dal CCT (Certificato di Credito del Tesoro), il quale, invece, è un titolo a medio-lungo termine.
In sostanza, i BOT sono una sorta di prestito concesso dagli investitori allo Stato per un lasso di tempo di un anno al massimo: la breve durata comporta minori rischi per i sottoscrittori, ma anche minori rendimenti rispetto ai titoli che, al contrario, presentano durata maggiore.
Proprio a causa di questa breve durata, e di un rendimento di solito piuttosto esiguo, i BOT vengono considerati strumenti di liquidità, utili come forma di deposito temporaneo di denaro, in attesa di passare a investimenti più redditizi.
La loro sottoscrizione può avvenire per un valore nominale minimo di 1.000 euro o per suoi multipli.
Per quanto riguarda i termini, come abbiamo già detto, i BOT hanno durata breve, per cui la loro scadenza è fissata a 3, 6 o al massimo 12 mesi a partire dalla loro data di emissione.
I Buoni Ordinari del Tesoro annuali e semestrali vengono emessi regolarmente tramite asta mensile, mentre quelli trimestrali (o di durata anomala) vengono collocati a seconda delle necessità di cassa stabilite dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I BOT rientrano all’interno della categoria dei cosiddetti Certificati del Tesoro Zero coupon - anche noti con l’acronimo CTZ -, per cui il rendimento di queste obbligazioni non dipende dal pagamento di una cedola (o coupon), ma dalla remunerazione a “scarto di emissione”: che cosa significa? Questo termine indica la differenza tra il prezzo pagato all’atto di emissione del titolo (che è un valore scontato, inferiore a quello reale) e il valore nominale, che verrà invece corrisposto alla scadenza del titolo stesso.
Durante la relativa asta, riservata agli intermediari istituzionali autorizzati (in genere le banche), le offerte degli operatori vengono espresse in termini di rendimento invece che di prezzo.
Se si vogliono acquistare dei BOT, il giorno lavorativo prima dell’asta bisogna prenotare la quantità desiderata presso il proprio istituto di credito, il quale applicherà poi una commissione per il servizio svolto.
Infine, i BOT possono in realtà essere acquistati anche dopo la loro emissione sul cosiddetto “mercato secondario”: si parlerà quindi di prezzo di acquisto anziché di prezzo di emissione e per calcolare il rendimento bisognerà tener conto della vita residua a scadenza del titolo.