Quando si decide di ristrutturare casa, non per forza si compiono lavori molto invasivi, che vanno a modificare la struttura dell’edificio. A volte, però, i rinnovamenti necessari sono comunque un po’ più impegnativi di quelli apportabili in edilizia libera.
È in casi come questi che può essere necessario un documento come la CILA: scopriamo cos’è e come richiederla.
CILA è l’acronimo di Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata: è stata introdotta dal d.lgs. n. 222/2016 e non è un titolo abilitativo, ma una comunicazione asseverata.
La CILA è necessaria per svolgere lavori non soggetti a edilizia libera, SCIA o Permesso di costruire (cioè lavori non menzionati agli articoli 6, 10 e 22 del TUE, Testo Unico dell’Edilizia).
In altre parole, la CILA serve per comunicare all’amministrazione comunale di competenza dell’immobile che i lavori che intendiamo eseguire sono effettivamente conformi ai regolamenti edilizi vigenti.
È necessario presentare la CILA quando si intende intervenire all’interno dell’edificio (per esempio dividendo o accorpando gli ambienti o modificando gli impianti) o all’esterno (lavorando per esempio sulle facciate o in giardino), purché non si vada a modificare la destinazione d’uso dell’immobile e i lavori siano conformi alla normativa urbanistica, alla normativa antisismica e al regolamento sul rendimento energetico.
In altre parole, per capire meglio quando è obbligatorio presentare la CILA, facciamo degli esempi concreti di quali lavori rientrano nella CILA:
Come abbiamo visto fin qui, la CILA riguarda interventi sull’edificio che non ne modificano la struttura e/o la destinazione d’uso. Ed è questa la differenza tra SCIA e CILA.
La SCIA, infatti, che è l’acronimo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività, è necessaria quando gli interventi da fare su un immobile lo modificano strutturalmente, fino a cambiarne la destinazione d’uso o la categoria edilizia di appartenenza.
La CILA può essere presentata dal proprietario dell’immobile, ma, poiché è una pratica per cui è necessario affidarsi a un professionista, come l’architetto, l’ingegnere o il geometra che si occuperà dei lavori, in genere è quest’ultimo che provvede a depositare la richiesta.
In ogni caso, la CILA va presentata all’ufficio tecnico comunale in via telematica, cioè tramite il SUE, Sportello Unico per l’Edilizia, o una PEC, Posta Elettronica Certificata.
Il professionista incaricato dal proprietario dovrà compilare dichiarazione e asseverazione, specificando per iscritto che i lavori da fare rispettino le normative. I documenti da allegare sono:
Quando si presenta una CILA bisogna mettere in conto che sarà necessario affrontare delle spese, in particolare per i diritti di istruttoria, i diritti di segreteria del comune e per la parcella del professionista a cui ci si affida per la compilazione e l’asseverazione.
In generale, quindi, il costo della CILA non è fisso, e l’onorario del professionista incide molto, ma comunque la cifra totale potrebbe variare tra i 500 e i 1500 euro.
Presentare la CILA è obbligatorio in vista di determinati interventi edilizi. Se non lo si fa, il proprietario dell’immobile va incontro a una sanzione di 1000 euro.
A volte si parla di sanatoria se la CILA viene presentata a lavori già in corso, ma questo termine è errato poiché in quel caso si sta presentando una CILA tardiva e la sanzione sarà comunque applicata ma ridotta a un terzo, ovvero 333 euro.