Nel caso si intenda richiedere un prestito sfruttando l’opzione di cessione del quinto è necessario ottenere un documento denominato atto di benestare affinché il finanziamento venga erogato. Di cosa si tratta? Vediamolo insieme nella guida che segue.
L’atto di benestare consiste nel documento finale che perfeziona la concessione di un finanziamento richiesto tramite cessione del quinto, cessione dello stipendio (nei casi che lo consentono) o prestito con delega.
Si tratta di un modulo che viene emesso al termine dell’iter di valutazione della richiesta, con allegata la copia del contratto, che certifica l’approvazione della richiesta e che contiene tutte le informazioni dettagliate relative al cliente e al finanziamento in questione: con esso viene inoltre comunicata la data di partenza del finanziamento e, quindi, della prima trattenuta.
Una volta che il contratto è stipulato e vengono concordati i dettagli della polizza l’istituto concedente procede con l’iter del prestito dandone comunicazione, tramite raccomandata o PEC, all’azienda - o all’INPS, nel caso di pensionati - presso cui lavora chi ha richiesto il finanziamento.
Spesso finanziarie e banche trasmettono un atto di benestare pro forma che le aziende dovranno firmare, oltre a verificare la correttezza di quanto riportato e comunicare eventuali correzioni; in alternativa, l’amministrazione può scegliere di non firmare l’atto di benestare ma di emetterne uno proprio sostitutivo.
Fatto ciò si procederà con l’invio del documento all’ente creditizio il quale potrà, finalmente, erogare il finanziamento concordato.
Le tempistiche per ottenere l’atto di benestare dipendono dall’amministrazione per cui non è possibile stabilire una data entro la quale l’atto di benestare deve essere rilasciato: di conseguenza, dal momento in cui la scadenza dipende dal singolo caso, non è possibile indicare un termine fisso che possa valere per tutte le richieste di cessione del quinto.
Quel che è certo è, invece, il fatto che l’attesa può essere decisamente più lunga quando, ad esempio, si deve rinnovare un prestito già attivo.
Nonostante la cessione del quinto dello stipendio sia un diritto dei lavoratori ci sono aziende che non accettano questa pratica: si parla quindi di rifiuto dell’atto di benestare quando l’amministrazione nega la richiesta di cessione del quinto.
A tal proposito, in alcuni casi capita che venga rilasciato il certificato di stipendio ma poi non venga rilasciato il benestare necessario ad attivare la procedura di cessione del quinto.
In altri casi può succedere invece che l’atto di benestare non venga firmato dall’amministrazione aziendale ma ciò non preclude comunque l’accesso al credito, pur comportando inevitabilmente un allungamento del processo di erogazione della cessione del quinto; tuttavia, sarà sufficiente fornire all’ente erogante il finanziamento la prima busta paga utile sulla quale si effettuerà la trattenuta della cessione del quinto, comunicando così alla banca o alla finanziaria il benestare implicito da parte dell’azienda.
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