Accorciare i tempi e semplificare le operazioni richieste dalla banca quando si accende un mutuo casa è molto importante: questa è anche la funzione svolta dal certificato cumulativo, uno strumento che rende più comoda ed agevole la fase di raccolta delle informazioni anagrafiche da consegnare all’istituto di credito.
Conosciuto anche come certificato contestuale, il certificato cumulativo è un documento all’interno del quale confluiscono le informazioni anagrafiche riportate su altre tipologie di certificati. I dati relativi alla condizione personale di un individuo, come il suo stato civile, lo stato di famiglia o la cittadinanza, possono infatti essere riassunti in questo unico modulo, permettendo così un’identificazione completa e precisa della persona.
Più specificamente, quali sono le informazioni che, a seconda delle esigenze, possono essere inserite nel certificato cumulativo?
Semplicemente tutte quelle che riguardano la condizione anagrafica del mutuatario, come riportato dall’ANPR (Anagrafe digitale della popolazione residente), fra le quali rientrano lo stato civile, lo stato di famiglia, il certificato di nascita, il certificato di matrimonio o di unione civile, il certificato di residenza o di residenza AIRE (per chi vive all’estero), il contratto di convivenza e il certificato di esistenza in vita.
La durata del certificato è di sei mesi e può essere domandato anche da una persona diversa da chi ne ha bisogno, come un familiare.
Esistono diversi modi per ottenere il certificato cumulativo, come quello di rivolgersi allo sportello della propria anagrafe comunale o di navigare sul relativo sito web o, ancora, di rivolgersi all’ANPR. Se si opta per il certificato cumulativo online, è sufficiente, come detto, navigare sul sito del proprio comune ed usufruire del servizio telematico direttamente offerto oppure si può accedere al sito dell’Anagrafe digitale, il cui indirizzo è riportato anche sulla pagina web di quasi tutti i comuni.
Per entrambe le opzioni è necessaria l’autenticazione attraverso le credenziali SPID o CIE, ovvero la carta d’identità elettronica.
La risposta è: dipende. Questo perché lo si può richiedere sia in forma semplice, che risulta essere gratuita (va specificata la destinazione d’uso per la quale viene garantita la gratuità), sia con marca da bollo, per la quale bisogna sostenere un costo di 16 euro, se la richiesta viene fatta online.
Se ci si rivolge allo sportello Anagrafe, occorre conteggiare l’ulteriore costo di segreteria. Particolarmente vantaggiosa è l’opzione dell’Anagrafe digitale, che permette di ottenere, in completa autonomia, il certificato contestuale online, in maniera gratuita.
Se si decide di comprare casa, un aspetto fondamentale della richiesta di mutuo è la raccolta e la verifica delle informazioni necessarie perché la banca possa decidere di concedere il prestito: infatti il contratto di mutuo, con il quale si definisce la tipologia di finanziamento a lungo termine che verrà acceso, necessita di un’approfondita fase di istruttoria prima di trovare validazione ed attuazione.
Fra i documenti necessari alla banca per le dovute verifiche legali, reddituali e tecniche, ci sono quelli relativi alla situazione anagrafica, che includono una serie di certificati, come quello di residenza e storico di residenza, lo stato di famiglia, lo stato libero, il certificato di nascita e l’estratto per riassunto dell’atto di matrimonio.
Per rendere più agevole questa richiesta i certificati possono beneficiare della forma contestualizzata, ovvero essere redatti sotto forma di certificato cumulativo, che racchiude tutte queste informazioni in un unico modulo.
Una volta presentata tutta la documentazione, la domanda di mutuo potrà andare avanti ed arrivare, in caso di esito positivo dei controlli, alla concessione finale.