RID bancario
Quando accendiamo un mutuo ci viene proposto e consigliato dall’istituto di credito di pagarne le rate tramite RID bancario.
Lo stesso termine viene utilizzato in relazione al pagamento di utenze che prevedono pagamenti ricorrenti, come l’acqua, il gas, l’elettricità, internet o il telefono… Ma cos’è il RID bancario? Non tutti forse sanno rispondere, ma è molto importante conoscere questo strumento di pagamento.
RID significa Rapporto interbancario diretto ed è una modalità di pagamento che permette di addebitare in automatico sul conto corrente del richiedente la somma da versare a un determinato creditore.
Si può usare anche per pagamenti singoli, ma generalmente si applica a pagamenti ricorrenti, come la rata mensile del mutuo o dell’affitto, oppure l’addebito delle bollette.
I pagamenti con RID bancario sono possibili solo se il cliente ne dà autorizzazione alla banca, e ciò deve avvenire espressamente per ogni creditore.
Se, per esempio, do il via libera alla mia banca per addebitare in automatico il costo della rata mensile del mutuo sul mio conto corrente, questa scalerà la somma dovuta ogni mese nel giorno stabilito senza chiederne l’autorizzazione ogni volta, né io dovrò ogni volta recarmi allo sportello per pagare la rata. Allo stesso modo dovrò fare poi, per esempio, col fornitore dell’energia elettrica o del servizio di telefonia.
Il RID bancario, insomma, rende più comode e veloci le operazioni di pagamento. È importante, però, accertarsi che vi sia sempre a disposizione sul proprio conto corrente la somma necessaria a coprire l’importo dovuto, per non rischiare di andare in rosso o, nel caso del mutuo, di dover pagare la rata in ritardo con addebito di eventuali interessi di mora.
Per attivare il RID bancario serve una richiesta scritta firmata dal titolare del conto corrente, che deve poi consegnarla direttamente alla banca.
Vi sono casi, però, in cui è l’erogatore del servizio a pagamento che si offre di fare da intermediario tra il cliente e la banca. In questo caso il cliente compila il modulo RID e lo restituisce al gestore, che si incarica di verificare correttezza e completezza delle informazioni raccolte e di trasmettere la richiesta alla banca.
Il RID bancario è generalmente gratuito, ma è sempre meglio verificare con la propria banca prima di attivarlo. Alcune banche, infatti, applicano una tariffa al servizio (seppur minima), mentre altre prevedono solo un certo numero di RID gratuiti nel canone mensile del conto corrente.
In ogni caso, il RID bancario è generalmente conveniente, perché non prevede l’applicazione di imposte di bollo o l’emissione di ricevute a pagamento.
Anzi, alcuni servizi, come la domiciliazione bancaria delle bollette, vengono erogati senza costi di gestione se si sceglie l’addebito diretto in conto corrente, proprio per incentivare questo tipo di pagamento.
Può succedere, per diversi motivi, che un cliente voglia revocare il RID bancario. Per farlo, deve rivolgersi direttamente alla banca: spesso si può esprimere la revoca tramite l’app con cui si gestisce l’home banking, ma ogni banca può richiedere una procedura diversa, magari con la compilazione di un apposito modulo.
In ogni caso, la legge prevede che l’autorizzazione ai pagamenti con RID bancario possa essere revocata in qualsiasi momento, e senza necessità di un motivo specifico. Bisogna tuttavia ricordare che alcuni servizi sono vincolati all’addebito con RID e la revoca di questo comporta anche la cessazione del servizio.
Anche se nel linguaggio comune si continua, per consuetudine, a parlare di RID bancario, bisogna sapere che in realtà dal 2014, grazie a una legge europea, il RID è stato sostituito dal SEPA Direct Debit o SDD.
SEPA significa Single Euro Payments Area e infatti il SDD ha permesso, a differenza del RID che era solo nazionale, di ampliare l’area verso cui poter effettuare pagamenti con addebito diretto, estendendola a 34 paesi tra cui anche Svizzera, San Marino, Città del Vaticano, Regno Unito e Principato di Monaco.