Aumentare l’efficienza energetica è sempre più importante per la tutela dell’ambiente, ma fa bene anche al portafoglio: ecco quale finanziamento chiedere per apportare gli interventi migliorativi e intanto risparmiare anche sugli interessi
Avere una casa più green non solo è giusto, perché fa beneall’ambiente, ed in futuro anche obbligatorio, perché così hanno stabilito le ultime direttive europee che guardano ai prossimi anni, ma è pure economicamente conveniente. Salire di classe energetica fa aumentare il valore dell’abitazione fino al 40%, come attesta una rilevazione dell’Università Iuav di Venezia, condotta per l’Osservatorio Rebuild e pubblicata da Il Sole 24 Ore.
Tre le città al centro dello studio, Padova, Mestre e Bergamo, scelte a campione tra i centri urbani non metropolitani privi di un mercato immobiliare particolarmente rilevante, a testimonianza dell’apprezzamento generalizzato. In dettaglio, se si si passa dalla classe G alla D, il maggiore ranking APE fa salire del 14-18% il valore del bene immobile, mentre il valore cresce del 30-40%, se si salta dalla classe G alla A.
D’altronde la D è stata ormai indicata dall’Ue come classe energetica minima da raggiungere per un primo allineamento del patrimonio immobiliare a superiori standard ambientali. Secondo Bruxelles, gli edifici sarebbero responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra in Europa. Per contrastare questo fenomeno, il Parlamento europeo ha approvato una direttiva secondo la quale entro il 2030 gli immobili residenziali del Vecchio Continente devono raggiungere, come minimo, la classe di prestazione energetica E, per poi salire alla D entro il 2033.
Un intervento davvero imponente per il nostro Paese: il 62% dei 34 milioni di edifici residenziali presenti oggi in Italia si trova nelle due classi energetiche più basse, ovvero la F o la G, e i tentativi di miglioramento fatti negli ultimi 8 anni, attraverso i diversi incentivi fiscali messi a disposizione dal governo, tra cui il Superbonus, non hanno impresso l’accelerazione sperata alla trasformazione del patrimonio immobiliare.
Secondo gli esperti, per mettere in regola le abitazioni serviranno interventi piuttosto onerosi: su un appartamento in condominio risalente agli Anni 80 il costo di efficientamento energetico inciderà mediamente per 600 euro a metro quadro, per un totale di 60.000 euro per una casa di 100 mq. Più oneroso il costo per una casa singola: in questo caso, il valore dell’intervento potrebbe infatti arrivare a posizionarsi attorno ai 900 euro a mq, per un totale di almeno 180.000 euro di lavori nel caso di un’abitazione con una superficie di 200 mq.
Come fare per sostenere questi interventi di ristrutturazione? La risposta arriva dai Mutui Green, finanziamenti ipotecari offerti da quasi tutte le banche, che presentano molteplici finalità, tutte nell’ottica della sostenibilità: dal finanziamento per l’acquisto di una casa ad alte prestazioni energetiche, fino alla ristrutturazione o alla costruzione di una casa ad alta efficienza e basso impatto ambientale.
Rispetto al mutuo tradizionale, il mutuo green consente di ottenere tassi d’interesse più vantaggiosi e notevoli detrazioni fiscali, garantendo un bel risparmio sulla rata mensile e sul costo complessivo del prestito. Per ottenerlo l’immobile oggetto di finanziamento deve essere già in classe energetica A o B, oppure bisogna raggiungere un miglioramento della performance energetica di almeno il 30% con i lavori di ristrutturazione.
In particolare con il mutuo verde, sia a tasso fisso che a tasso variabile, è possibile beneficiare di uno sconto medio dello 0,10% sul tasso di interesse rispetto a un mutuo tradizionale.
Una differenza che potrebbe sembrare minima, ma che sul lungo periodo permette al mutuatario un risparmio di qualche migliaio di euro sul montante dovuto alla banca. Per esempio, secondo le rilevazioni dell’Ufficio Studi di Telemutuo, su un finanziamento ipotecario green del valore di 100.000 euro in 20 anni si arriverebbe ad avere un risparmio su ciascuna rata di circa 6 euro al mese, che in 240 mesi garantirebbe un risparmio di circa 1.440 euro rispetto a un mutuo tradizionale.
Non solo: a chi acquista una una casa a basso impatto ambientale le banche offrono spesso sconti aggiuntivi, come l’azzeramento delle spese di istruttoria o la concessione del servizio di certificazione energetica (APE) gratuito.
Infine, dato che i mutui verdi presentano un rischio di default molto ridotto (-32% rispetto al mutuo tradizionale), gli istituti di credito sono favorevoli ad aumentare il livello del Loan To Value (LTV), arrivando a coprire dall’80 al 100% del valore dell’immobile.
Se vuoi approfondire tutti i vantaggi del mutuo green, contatta i consulenti del credito di Telemutuo, a tua disposizione gratuitamente per darti tutte le informazioni necessarie su questa particolare tipologia di finanziamento!