Una volta sottoscritto un prestito, ad esempio un mutuo casa, il debitore si impegna a restituire l'importo ricevuto dal creditore, maggiorato di un tasso di interesse (detto anche saggio di interesse), ovvero di un sovrapprezzo.
A questo proposito, esistono diverse tipologie di interessi, tra cui gli interessi legali: vediamo cosa sono e qual è la differenza con gli interessi convenzionali e con gli interessi di mora.
Gli interessi di un prestito si dividono in due tipologie principali: interessi legali, o corrispettivi, ed interessi convenzionali. I primi sono dovuti per legge, secondo gli articoli 1282, 1283 e 1284 del codice civile, e spettano al creditore a prescindere da un accordo scritto, mentre gli interessi convenzionali, come vedremo in seguito, sono frutto di una contrattazione tra le parti, che va messa per iscritto.
Il tasso per gli interessi legali viene deciso ogni anno dal MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) attraverso un decreto che viene nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana entro il 15 dicembre dell’anno precedente a cui il tasso di interesse si riferisce. Questo valore viene stabilito tenendo conto del livello di inflazione e del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato con un durata che non va oltre i 12 mesi.
Per esempio, per il 2022 il tasso di interesse legale è stato fissato dal Dm n.297 del 13 dicembre 2021 all'1,25% annuo. Importante: se debitore e creditore non hanno deciso a quanto ammontano gli interessi dovuti, e non hanno fatto un accordo scritto, si applicano gli interessi legali in base al tasso di legge.
Gli interessi legali, detti anche corrispettivi, spesso vengono applicati in caso di prestito tra privati, in particolare tra parenti o tra amici.
In questo caso di solito il creditore non vuole guadagnare soldi, perché spesso si tratta di un favore, ma la legge stabilisce che ha comunque diritto a ricevere degli interessi minimi (quelli legali) per bilanciare la naturale perdita di valore che comunque deriva dal non poter disporre di una certa somma di denaro (per esempio a causa dell’inflazione).
È sempre consigliabile, anche in caso di prestito tra privati, procedere a un accordo scritto, in modo che entrambe le parti siano tutelate.
Può essere utile capire il meccanismo con cui si calcolano gli interessi legali, che prende in considerazione il tempo, espresso in numero di giorni, e il tasso di interesse annuo. La formula è immediata e prevede una capitalizzazione semplice (senza anatocismo, ovvero senza capitalizzazione periodica degli interessi maturati): si moltiplica il capitale investito per il tasso di interesse annuo per il numero di giorni trascorsi, diviso 36500.
Esempio: se il 1° gennaio 2022 presto ad una persona la somma di 10.000 euro al tasso legale corrente (1,25%), quanto mi dovrà restituire dopo 330 giorni? Per calcolare il montante (ovvero la somma tra capitale ed interessi maturati) moltiplico 10.000 x 1,25 x 330/36500 = 113 euro.
A differenza degli interessi legali, gli interessi convenzionali sono gli interessi che vengono stabiliti liberamente tra le parti. Possono essere determinati anche in misura maggiore degli interessi legali, a condizione che la loro percentuale sia espressa per iscritto.
Inoltre, è comunque necessario il rispetto di alcune linee guida, in particolare quelle che riguardano l’usura, stabilite dalla Banca d'Italia. Se si chiede un mutuo casa alla banca, per esempio, gli interessi applicati sono quelli convenzionali: vengono stabiliti in convenzione tra le parti attraverso uno specifico accordo, l’atto di mutuo, che viene firmato dopo la fase di istruttoria da parte dell’istituto di credito.
Se il tasso di interesse è considerato usurario (il valore viene pubblicato ogni tre mesi dalla Banca d’Italia), il contratto di mutuo è illegittimo, quindi non conforme alla legge, e il mutuatario è tenuto a restituire alla banca solo il capitale avuto in prestito, senza il pagamento di alcun interesse.
Differenza tra interessi legali e moratori
Come abbiamo anticipato, esistono anche gli interessi moratori, che si applicano solo in situazioni specifiche, ad esempio quando la persona che ha stipulato un mutuo non è in grado di pagare le rate oppure le paga in ritardo.
Questo tipo di interessi viene quindi applicato per sanzionare chi ha contratto il debito e non riesce a mantenere l’impegno preso con il creditore: funge, quindi, da compenso aggiuntivo per chi ha erogato il prestito. A quanto ammontano gli interessi moratori? Il saggio di interesse di mora è quello comunicato dal Mef, se i due contraenti non hanno stabilito diversamente. Anche per gli interessi moratori esiste comunque un limite antiusura da rispettare.
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