I migliori mutui di oggi

Crédit Agricole - Mutuo Crédit Agricole con garanzia Consap Fisso
Acquisto prima casa 100% Under 36
Rata € 883.88 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 3.97% - Tan: 3.68%


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BNL - Mutuo BNL Spensierato
Acquisto prima casa
Rata € 595.49 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.05% - Tan: 3.8%


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BNL - Mutuo BNL Spensierato
Acquisto seconda casa
Rata € 595.49 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.27% - Tan: 3.8%


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Intesa Sanpaolo - Mutuo domus fisso LTV100
Acquisto prima casa 100%
Rata € 977.55 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 5.18% - Tan: 4.85%


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Rilevazione effettuata in data odierna. Leggere attentamente il documento "Informazioni Generali sul Credito Immobiliare" presente all'interno di ogni singola proposta, il "Prospetto Informativo Europeo Standardizzato (PIES)" fornito dalla banca erogante prima della stipula, per approfondire condizioni e dettagli definitivi del singolo mutuo, nonché il Foglio Informativo di TeleMutuo presente nell'area trasparenza di questo sito. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Ogni decisione in merito alla concessione del mutuo e alle relative condizioni economiche finali è demandata alla banca erogante.
Crédit Agricole - Mutuo Base Fisso
Surroga
Rata € 599.68 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.04% - Tan: 3.88%


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BNL - Trasforma mutuo BNL Spensierato
Surroga
Rata € 605.98 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.07% - Tan: 4%


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Intesa Sanpaolo - Mutuo domus fisso
Surroga
Rata € 603.35 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.1% - Tan: 3.95%


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BPER - Mutuo con surrogazione a Tasso Fisso
Surroga
Rata € 619.77 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.44% - Tan: 4.26%


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CheBanca! - Mutuo Fisso
Surroga
Rata € 645.68 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.89% - Tan: 4.74%


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Banco BPM - Mutuo Casa Tasso Fisso Last Minute Green
Ristrutturazione
Rata € 575.86 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 3.7% - Tan: 3.42%


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BPER - Mutuo a Tasso Variabile Vantaggio Opzione
Ristrutturazione
Rata € 576.88 al mese x 20 anni
Tasso: variabile - Taeg: 3.73% - Tan: 3.44%


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Crédit Agricole - Mutuo Base Fisso Over 36
Ristrutturazione
Rata € 584.6 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 3.85% - Tan: 3.59%


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Intesa Sanpaolo - Mutuo domus fisso
Ristrutturazione
Rata € 603.35 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.28% - Tan: 3.95%


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CheBanca! - Mutuo Fisso
Ristrutturazione
Rata € 634.81 al mese x 20 anni
Tasso: fisso - Taeg: 4.83% - Tan: 4.54%


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Mutui subprime: cosa sono, crisi 2008, spiegazione semplice

La concessione di un mutuo da parte della banca ad una persona o una famiglia che decide di acquistare casa si accompagna da sempre ad una serie di garanzie richieste al mutuatario.

Tuttavia, i mutui subprime permettono anche alle persone o famiglie che non sono in grado di fornire le necessarie garanzie economiche di avere accesso al credito. Come funzionano, quali caratteristiche possiedono e che ruolo hanno avuto nella crisi finanziaria del 2008? Ecco una spiegazione semplice dei mutui subprime.

Mutui subprime: definizione

Cosa si intende per mutui subprime? Si tratta di una categoria di mutui definiti ad alto rischio, in quanto concessi a mutuatari che non sono in grado di rispettare i requisiti solitamente necessari per il finanziamento, nello specifico quello dell’affidabilità, e le altre garanzie comunemente richieste dalla banca.

Sono soggetti tipicamente insolventi, che non godono di un reddito stabile: nei casi più gravi, è stato loro contestato il reato di bancarotta oppure hanno subito il pignoramento dei beni.

Di origine americana, il nome “mutui subprime” deriva dall’usanza del sistema bancario di costituire un ranking della clientela, organizzato in base alla capacità di restituire il prestito ricevuto e alla storia creditizia.

Come conseguenza, i mutui subprime vengono concessi ai clienti subprime, ovvero quelli che possiedono le garanzie minori.

Mutui subprime: caratteristiche

Questi prestiti sono caratterizzati, oltre che da un tipo di clientela considerata rischiosa, anche da alti tassi di interesse.

A ciò si aggiunge un piano di ammortamento spesso composto da un primo periodo con un tasso fisso molto basso ed un successivo periodo con un tasso di interesse variabile più elevato.

Inoltre, in caso di pagamenti in ritardo, gli interessi di mora, solitamente più elevati, non prevedono alcun periodo di tolleranza prima di essere applicati. 

Anche nei mutui subprime, poi, come per gli altri mutui casa c’è il preammortamento, ovvero un periodo limitato, nella fase iniziale del prestito, in cui la banca chiede il pagamento dei soli interessi, in modo da stabilire le scadenze delle rate da versare. Nel caso dei subprime, però, questo può essere anche un modo a disposizione dell’istituto di credito per verificare l’effettiva capacità di rimborso del mutuatario.

Cartolarizzazione dei mutui subprime

I mutui subprime, come gli altri mutui casa, possono essere inoltre soggetti alla cartolarizzazione del mutuo: essa avviene quando una banca decide di trasformare il suo credito, il mutuo, in un titolo, da vendere ad un’altra società, denominata società veicolo, recuperando così liquidità e trasferendo il rischio alla società acquirente.

E’ un meccanismo che non prevede cambiamenti per il mutuatario, che continua ad interfacciarsi con la banca mutuante, e le condizioni del mutuo rimangono invariate.

Nonostante la sua regolarità e il suo impiego da parte degli istituti di credito che la adoperano su diversi prodotti finanziari, come ad esempio i prestiti, nel caso dei subprime il suo uso eccessivo e soprattutto sregolato ha contribuito, in maniera determinante, alla crisi immobiliare e finanziaria del 2008.

Crisi 2008: a cosa è dovuta?

La crisi finanziaria del 2008, nota come crisi dei mutui subprime, si verificò in seguito a una concomitanza di ragioni, tra le quali figura, come anticipato, la cartolarizzazione o securitisation, che divenne una delle maggiori cause del fallimento delle banche, per via del suo impiego poco trasparente.

A ciò si aggiunse l’ampia concessione di mutui subprime, il cui valore, ancorato a quello degli immobili ipotecati, dovette fare i conti con il verificarsi di numerose insolvenze da parte delle famiglie, non in grado di ripagare il debito.

Questa condizione di insolvenza si aggravò ulteriormente proprio a causa del ruolo giocato dalle cartolarizzazioni massive dei mutui, che le banche avevano generato assieme alle società veicolo, con l’obiettivo di recuperare liquidità e trasferendo il rischio su quest’ultime.

In tali condizioni, l’insolvenza delle famiglie colpì, con un meccanismo a cascata, i titoli subprime, portando le società veicolo, gli istituti di credito e gli investitori verso perdite ingenti.

In questo scenario di crisi furono molte le banche fallite, tra le quali diversi giganti del settore. A dare il via fu la crisi Lehman Brothers, che non venne salvata dal Tesoro americano, diversamente da altri istituti di credito.

Gli interventi da parte degli stati nazionali contribuirono sia al salvataggio di diversi istituti bancari dopo il crack sia a riportare l’andamento dei mercati finanziari ad una condizione di recupero.

Crisi subprime: Italia

Nel nostro paese la dinamica negativa dei mutui subprime ha prodotto conseguenze negative minori rispetto ad altre economie europee per via della minore esposizione delle nostre banche a questi titoli.

Al contrario, i governi di paesi come Francia, Germania e Spagna si sono dovuti esporre in maniera considerevole per limitare i danni causati dai titoli tossici, attraverso acquisti, ricapitalizzazioni e garanzie sui debiti delle banche a rischio fallimento.

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