Chi richiede o accende un mutuo casa impara presto che, sia che si sottoscriva un finanziamento a tasso fisso che a tasso variabile, è importante conoscere il valore del tasso di indicizzazione applicato.
I tassi, infatti, variano nel tempo e possono rappresentare un rischio, soprattutto in contratti di mutuo a lunga durata, come 20 o 30 anni, e soprattutto per le banche, che cercano di tutelarsi con strumenti dedicati. Ecco perché è importante sapere cosa sono gli swap.
Il termine swap indica una categoria di contratti appartenenti alla famiglia dei derivati, strumenti finanziari il cui valore deriva da quello di un determinato bene, chiamato “sottostante”: servono essenzialmente come copertura dai rischi oppure per speculazione.
Infatti lo swap è un contratto con cui due parti si impegnano a scambiarsi flussi monetari a vicenda in modalità e date future stabilite alla partenza.
I contratti swap esistono in 4 tipologie, differenziate in base al sottostante:
Gli swap vengono impiegati generalmente come copertura dai rischi o, al contrario, per scopi speculativi. Il più delle volte, però, servono a evitare e ammortizzare i rischi legati ad andamenti inaspettati di titoli finanziari. Ecco perché sono usati soprattutto da banche, società di credito, enti pubblici o imprese private.
Nel caso dei mutui, possiamo fare l’esempio di un soggetto A che ha acceso un mutuo a tasso variabile conEuribor a 3 mesi in un momento in cui i tassi erano bassi e quindi la scelta risultava conveniente.
Se dopo un po’ di tempo i tassi cominciano ad aumentare, questa persona può proteggersi dall’eccessivo incremento della rata del mutuo stipulando un Interest Swap Rate con un soggetto B, o intermediario, a cui paga un tasso fisso, mentre il soggetto B paga al soggetto A il tasso Euribor a 3 mesi con le stesse scadenze della rata del mutuo. In questo modo, il soggetto A ha praticamente trasformato il proprio mutuo a tasso variabile in un mutuo a tasso fisso dato che si ritrova di fatto a pagare solo la quota fissa dello swap (solo per il periodo di durata dell’accordo).
Tuttavia gli swap comportano anche alcune criticità riguardo alla loro appartenenza ai mercati non regolamentati e alla poca trasparenza con cui possono venire spiegati ai clienti meno competenti.
Per valutare uno swap è innanzitutto necessario che il cliente sia pienamente consapevole dello scopo per cui vuole sottoscrivere uno swap, così da individuare il tipo di swap più adatto alla propria situazione.
Una volta accertatisi della convenienza di un determinato tipo di contratto, è essenziale esaminarne tutte le clausole e, una volta sottoscritto lo swap, è bene monitorarne l’andamento periodicamente, così da capire in tempi utili se si è allineati con lo scopo che si intende raggiungere oppure se è il caso di rinegoziare il contratto di swap.
Per questo bisogna sempre verificare il valore dei tassi di riferimento e la differenza tra questi (attuali e futuri) e quelli indicati nello swap.
Gli swap sono anche il meccanismo con cui le banche si tutelano quando concedono al cliente un mutuo a tasso fisso. Se i tassi si alzano e il costo del denaro supera il valore della rata che i clienti devono pagare, infatti, l’istituto bancario rischia eccessive perdite: per questo si mette al riparo ricorrendo agli swap, ovvero a speciali accordi di scambio con soggetti disposti ad accollarsi il rischio nell'ambito di un intento speculativo.
Proprio in base al tasso a cui si concludono tali accordi, la European Banking Federation calcola giornalmente l’Irs o Eurirs, che è l’acronimo di Interest Rate Swap (Euro Interest Rate Swap nel caso di Eurirs) ed indica il tasso di interesse medio al quale gli istituti di credito europei stipulano gli swap.
Il currency swap è una tipologia di swap in cui due parti si scambiano flussi di denaro ma in due valute differenti, infatti è chiamato anche swap di valute. La differenza tra valute comporta anche differenti valori dei tassi, che possono essere entrambi fissi, entrambi variabili o uno fisso e l’altro variabile.
Lo scopo del currency swap può essere di protezione, per esempio di un’attività con l’estero, dal rischio di incorrere in tassi svantaggiosi, oppure di speculazione sul variare dei cambi.
Per esempio, un contratto di currency swap tra una persona che paga in euro e una persona che paga in dollari può essere di volta in volta più vantaggioso per l’una o per l’altra a seconda che al momento del pagamento sia più forte l’euro o il dollaro.