Atto pubblico: definizione, esempi, differenza con scrittura privata

Comprare casa è un percorso che si compone di diverse fasi: quella conclusiva può essere identificata con i documenti che le rappresentano, il contratto di mutuo e il rogito notarile.

Questi accordi sono accomunati da un elemento: avere la forma di atto pubblico, ovvero un atto redatto da un pubblico ufficiale che, nel caso della compravendita immobiliare, è identificabile con il notaio.

Cosa si intende per atto pubblico, quando serve e chi può farlo? Inoltre, qual è la differenza con la scrittura privata? Approfondiamo tutti questi aspetti e facciamo qualche esempio.

Atto pubblico: definizione e caratteristiche

L’atto pubblico è un documento informativo e probatorio redatto dal notaio, o altro pubblico ufficiale, in conformità con le formalità richieste dalla legge e necessario per dare la corretta validità ad alcuni atti giuridici.

La funzione più importante dell’atto pubblico è quella di comunicare, attestare e dare prova della volontà espressa dai soggetti presenti nonché di fornire testimonianza dell’operato del notaio. Esempi di atto pubblico sono l’atto pubblico notarile per la compravendita di un immobile oppure quello che viene redatto per l’eredità.

Per legge l’atto deve essere scritto in maniera chiara, in modo che la comprensione del suo contenuto sia immediata per le parti interessate, e deve essere letto ed illustrato alla presenza dei soggetti in causa, con annessi testimoni.

L’importanza attribuita dalla legge all’atto pubblico è rilevante, poiché ciò che questo documento dimostra e attesta viene considerato vero e costituisce una prova legale di quanto avvenuto o dichiarato.

Per dimostrare il contrario occorre seguire una procedura, detta querela del falso, in grado di constatare la falsificazione dell’atto pubblico da parte del pubblico ufficiale.

Una curiosità: dal 2010 l’atto pubblico può essere redatto dal notaio in formato digitale, mantenendo la stessa regolamentazione di quello cartaceo.

Atto pubblico: esempio

Un importante esempio di atto pubblico è il rogito notarile.

Questo è un contratto che determina il passaggio di proprietà dal venditore al compratore dell’immobile, a seguito del quale avviene poi la trascrizione nei registri immobiliari.

In questo modo l’atto di vendita diventa ufficiale e certificato. Tra gli esempi di atto pubblico si può aggiungere anche il contratto di mutuo, ovvero l’accordo che viene stretto tra la banca e il mutuatario per la concessione del denaro necessario all’acquisto della casa a fronte della garanzia dell’ipoteca volontaria.

Quanto costa l'atto pubblico?

Con riferimento al costo di un atto pubblico, vanno presi in considerazione i costi del notaio. Facendo riferimento all’esempio della compravendita della casa, le spese notarili da sostenere per l’atto pubblico sono diverse ed includono le tasse (ipotecaria, di registro e catastale), l’onorario del pubblico ufficiale e le tasse per l’archivio nazionale notarile, il rimborso delle spese. 

L’importo della parcella varia in base al prezzario del singolo professionista, ma indicativamente si aggira in un intervallo compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro.

Differenze tra atto pubblico e scrittura privata

Quando due persone hanno intenzione di stringere un accordo tra di loro per soddisfare i propri personali interessi, ad esempio per la locazione di un immobile, possono adottare anche una forma diversa di contratto rispetto all’atto pubblico, ovvero la scrittura privata.

Per la redazione di questo documento non è necessaria la presenza di un pubblico ufficiale, ma soltanto quella di due o più privati. La scrittura privata può assumere due forme: semplice o autenticata. Qual è la differenza?

La scrittura privata semplice è un accordo redatto dalle parti, sul quale vengono apposte data e firma, considerando però che quest’ultima può essere sempre disconosciuta.

La scrittura privata autenticata, invece, è sempre un documento redatto da privati, ma differisce per il fatto che le firme apposte sul contratto sono verificate e autenticate da un pubblico ufficiale, ad esempio il notaio.

Qual è la differenza tra atto pubblico e scrittura privata?

Semplicemente, ciò che distingue queste due tipologie di forma degli atti risiede nella loro efficacia probatoria. L’atto pubblico è una prova legale valida fino a querela del falso, quindi ha una efficacia molto alta in termini di prova ed è complesso dimostrarne la falsità.

Al contrario la scrittura privata semplice è un mezzo di prova minore, la cui efficacia probatoria è valida se la firma apposta dalla parti viene riconosciuta. Tuttavia, se la firma viene disconosciuta e contestata, la scrittura perde il suo valore probatorio.

L’atto pubblico e la scrittura privata sono modalità di stipulazione di contratto cui adempiere con attenzione. Se prevista, la forma scritta deve essere rispettata, pena l’inefficacia dell’accordo stipulato.

Infine, quando un contratto, scritto con atto pubblico, si rende inefficace a causa di irregolarità, come il fatto che sia stato redatto da un notaio temporaneamente sospeso, può essere convertito, salvaguardando la sua validità.

Significa che se il contratto in esame prevede, tra le forme scritte consentite, quella della scrittura privata, allora il contratto può continuare ad esistere e a produrre gli effetti voluti dalle parti.