Il valore della classe energetica di un immobile è un concetto ricorrente quando si compra, si vende o si ristruttura un immobile. Ha ripercussioni a livello economico, ambientale e anche nell’uso quotidiano degli spazi domestici. Influisce sull’erogazione di mutui e bonus o sgravi fiscali.
Ecco perché è importante sapere cos’è la classe energetica di un immobile, come si calcola e come funziona.
La classe energetica di un immobile è una classificazione scientifica dei suoi consumi energetici. In altre parole, la classe energetica indica quanto consuma un immobile in termini di energia e quanto questi consumi impattano sull’ambiente.
Dal 2005, grazie a una nuova legislazione in materia, calcolare la classe energetica di un immobile è diventato obbligatorio. Ugualmente obbligatorio è fornire la certificazione energetica anche in caso di compravendita, ristrutturazioni o locazioni dell’immobile.
Il calcolo della classe energetica di un immobile dipende da diversi fattori, alcuni immutabili, altri modificabili con interventi di ristrutturazione. La legislazione del 2015, inoltre, ha introdotto una APE, cioè Attestato di Prestazione Energetica, che prevede un metodo di calcolo della classe energetica uniforme per tutto il territorio nazionale.
Sono coinvolti nel calcolo della classe energetica di un immobile, per esempio, la dimensione dell’edificio, la qualità dei materiali utilizzati per costruirlo, la qualità di infissi e serramenti, il tipo di impianti energetici usati, il tipo di fonti energetiche impiegate.
Tutti questi elementi concorrono a stabilire quanto è efficiente dal punto di vista energetico l’immobile, cioè, per esempio, quanto tempo e denaro servono per scaldarlo d’inverno e tenerlo fresco in estate o quanta dispersione di calore è presente.
In particolare, esiste uno strumento indispensabile per calcolare la classe energetica di un edificio, che è l’indice di prestazione energetica globale. L’EPgl misura il consumo di energia di un immobile basandosi sul rapporto tra la superficie calpestabile di esso e l’energia, espressa in kWh, necessaria a raggiungere la temperatura di 18° al suo interno.
La classe energetica di un immobile influisce sui costi necessari al mantenimento dell’abitazione. È quindi sicuramente un elemento da valutare in fase di compravendita di una casa, per capire, oltre al prezzo di acquisto, quanti soldi serviranno poi al nuovo proprietario per vivere nell’immobile.
Un’abitazione con prezzo di vendita basso, ma alti consumi energetici potrebbe risultare, nel lungo periodo, meno conveniente di una con un prezzo di acquisto più alto, giustificato però da ottime prestazioni energetiche.
Tutto ciò può influenzare anche la facilità del proprietario di vendere l’immobile (e il suo guadagno) e la volontà dell’acquirente di comprarne uno piuttosto che un altro. Dati diffusi dall'Agenzia Nazionale Efficienza Energetica (ENEA) hanno stimato, per esempio, che un bilocale in classe A di 65 mq costa circa il 29% in più di uno in classe C nella zona centrale di Firenze, il 21% circa a Roma e il 18% circa a Milano.
Per migliorare la classe energetica di un immobileè possibile intervenire in vari modi. Il più determinante è forse l’applicazione del “cappotto termico”, cioè un rivestimento isolante delle superfici esterne dell’immobile.
Molto influente è anche il cambio di infissi e serramenti vecchi con altri più moderni e qualitativamente superiori, per evitare la dispersione di calore. Lo stesso si può fare installando un nuovo impianto di riscaldamento, possibilmente a pavimento, con pompe di calore e caldaie ad alte prestazioni, o passando a fonti di energia rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici.
Per stabilire la classe energetica di un immobile, il proprietario non può presentare un’autocertificazione ma deve rivolgersi a un tecnico certificatore abilitato e indipendente (cioè non coinvolto nella proprietà dell’edificio).
Generalmente è un geometra, tramite calcoli specifici ed eventuali sopralluoghi, a redigere l’APE, che ha poi una durata di 10 anni. Ma attenzione: in caso di lavori di ristrutturazione che incidono sulle prestazioni energetiche dell’edificio, è necessario redigere una nuova APE anche prima dello scadere dei 10 anni.
Le classi energetiche riferite agli immobili sono 10 e si differenziano in base all’EPgl, cioè, come già visto nei paragrafi precedenti, ai kilowattora al metro quadro annui necessari per riscaldare, raffrescare, ventilare e illuminare l’edificio. Partendo dalla Classe A4, la migliore, e arrivando alla Classe G, la peggiore, si hanno: