La caratteristica naturale di un mutuo a tasso variabile è la fluttuazione nel tempo del tasso di interesse.
Le epoche di revisione rappresentano le date di calendario in cui il tasso verrà periodicamente aggiornato.
La variazione infatti non subentra necessariamente ad ogni rata, anche se il parametro di riferimento, di solito l'Euribor, è cambiato. Anzi, fino al momento della revisione non si considera per nulla quello che avviene sui mercati. Ciò che conta sarà la quotazione assunta dal parametro il giorno stabilito per la rilevazione.
La modifica avviene almeno due volte l'anno. E a tale scelta la banca è pressoché costretta quando il pagamento è semestrale.
Con rimborsi trimestrali l'aggiornamento potrà essere trimestrale o semestrale. Nel caso delle rate mensili potrà avvenire ogni mese, ogni trimestre o ogni semestre.
La scelta della banca in questo senso, condizionata soprattutto da esigenze interne di Tesoreria, non ha effetti significativi sul cliente. Infatti se da una parte è vero che gli aggiornamenti semestrali ritardano i rialzi dei tassi, dall'altra rinviano l'adeguamento in caso di ribasso.
Da un punto di vista pratico sarà tuttavia utile conoscere le epoche di revisione del proprio mutuo. In tal modo si saprà con esattezza quando gli effetti di una crescita o di una riduzione dei tassi verranno scaricati sulla rata.
Con la possibilità di calcolarla in anticipo rispetto alla comunicazione bancaria, osservando la quotazione dell'Euribor il giorno programmato per la rilevazione.
Le epoche di revisione sono sempre chiaramente indicate nel contratto di mutuo. Come anche nel Foglio Informativo.
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