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Quando conviene scegliere il mutuo con tasso fisso o variabile?

<strong>Quando conviene scegliere il mutuo con tasso fisso o variabile?</strong>

Febbraio 2024 - Meglio tasso fisso o tasso variabile? Da sempre i mutuatari se lo chiedono. In passato la situazione era chiara: con i tassi d’interesse ai minimi storici, conveniva assicurarsi il tasso fisso. Oggi, invece, con i cambiamenti in corso, come è meglio muoversi? Per dare una risposta facciamo insieme qualche riflessione, approfondendo i vantaggi e gli svantaggi di ogni soluzione. 

Ricorda che un consulente di Telemutuo è a tua disposizione gratuitamente e in ogni momento per fornirti ulteriori dettagli, analizzare le tue esigenze personali ed aiutarti ad individuare la scelta ideale per te. Contattaci utilizzando il nostro comparatore di mutui online!

Tasso fisso: quando conviene

Partiamo dal tasso fisso: dopo essere aumentato a partire dalla primavera 2022 a causa dell’impennata dell’IRS (detto anche Eurirs), il parametro di riferimento per questo tipo di finanziamenti, a fine 2023 ha imboccato la strada della discesa. Oggi, a seconda dell’importo e della durata del prestito, il tasso fisso parte dal 2,55%, a seconda delle campagne promozionali offerte dalle banche: un livello che può sembrare alto rispetto al passato, ma che è decisamente inferiore in confronto ai mesi più recenti e, come insegna l’andamento storico, in assoluto è un buon tasso d’interesse.

Se vuoi assicurarti in questo momento una rata costante per l’intera durata del finanziamento, in modo da dormire sonni tranquilli sapendo che l’importo in ogni caso non aumenterà, fai senza dubbio una scelta giusta e conveniente, a maggior ragione se stai chiedendo in prestito una grossa somma per un lungo periodo oppure se la rata del mutuo che stai stipulando è già al limite della sostenibilità (di solito si calcola al massimo un terzo degli introiti mensili) e non sarebbe quindi semplice affrontare eventuali oscillazioni dei mercati. In caso di futura ulteriore riduzione dei tassi, la surroga verso il tasso variabile oppure verso un tasso fisso più vantaggioso sarà sempre una strada percorribile.

Tasso variabile: quando conviene 

Passiamo ora al tasso variabile: dopo un primo periodo di crescita più lenta in confronto al tasso fisso, nell’autunno 2022 si è alzato velocemente, seguendo il suo indice di riferimento, l’Euribor (più usato rispetto al tasso BCE). Oggi si può stipulare un mutuo con un TAN che va ben oltre il 4%, più alto quindi del tasso fisso: ha senso sceglierlo? Perché è vero che il tasso variabile offre il vantaggio di poter sfruttare le variazioni del costo del denaro nel corso del tempo, ma a questo proposito bisogna guardare anche le previsioni per il futuro, che rimangono comunque incerte.

Come spiega il dettagliato report mensile elaborato dai consulenti di Telemutuo, Che mutuo fa oggi?, il costo del denaro potrebbe rimanere ancora elevato nelle prossime settimane, come conseguenza dei dieci aumenti consecutivi stabiliti dalla Banca Centrale Europea per cercare di frenare l’inflazione: a gennaio 2024 Francoforte ha deciso di non procedere con il taglio dei tassi, in attesa di vedere come evolverà la situazione. Secondo gli analisti - salvo i più ottimisti - almeno per tutta la prima metà del 2024 la discesa non inizierà. 

Facciamo un esempio che mostri ancora meglio la situazione e la differenza tra le due opportunità di ammortamento fisso/variabile. Attualmente la migliore rata per un tasso fisso di durata ventennale ha un coefficiente di 5,32 euro per mille euro, mentre per un tasso variabile il coefficiente è di 6,30 euro. Questo significa che per un mutuo da 100.000 euro ottengo una rata fissa di 532,00 euro ed una rata variabile di 630,00 euro (in questo secondo caso si tratta dell’importo iniziale, che potrebbe poi variare).

In ogni caso, con il tasso variabile bisogna sempre chiedersi: quanto un’eventuale rata più alta potrebbe incidere sul mio stile di vita? 

Accanto allo scenario macro-economico e alla situazione finanziaria personale, infine, devi valutare anche la tua propensione individuale al rischio, da un punto di vista più psicologico. Preferisci la serenità garantita dal tasso fisso oppure sei disposto ad affrontare l’incertezza del tasso variabile, con la prospettiva di non poter quantificare a priori la spesa degli interessi?

Mutuo con cap, a rata costante oppure con opzione

Di fronte al dubbio tra tasso fisso e variabile ci può essere anche una strada intermedia, ovvero quella di un mutuo a tasso variabile, che permette però di tutelarsi rispetto a rialzi eccessivi: anziché un finanziamento a tasso variabile puro, infatti, si può scegliere la soluzione con CAP (tetto massimo) oppure quella a rata costante o, ancora, si può scegliere un finanziamento misto o con opzione.

La prima prevede un limite massimo (cap) al rialzo del tasso applicabile al mutuo, con conseguente tetto massimo alla rata mensile da sostenere, permettendo così fin dall’inizio di sapere quale sarà la cifra massima che si potrà andare a pagare. Durante l’estate 2022 numerose banche hanno puntato su questo prodotto, offrendo condizioni economiche particolarmente vantaggiose, che poi sono state ritoccate al rialzo, diventando meno convenienti. 

Come spiegano gli esperti di Telemutuo, a disposizione per una consulenza gratuita, bisogna sempre confrontare il valore del cap proposto con quello del tasso fisso, nonché la modalità di ammortamento del capitale: se sono simili, ha senso scegliere il mutuo variabile con cap; se invece il cap supera abbondantemente il tasso fisso, allora meglio assicurarsi la certezza di una rata fissa, mettendo in conto un’eventuale surroga futura.

Il mutuo a rata costante, invece, sposta la variabilità sul tempo: la rata infatti sarà costante per tutta la durata dell’ammortamento, ma, se i tassi scenderanno, si ridurrà la durata del mutuo; viceversa, se i tassi aumenteranno, sarà maggiore il numero delle rate da pagare, anche in questo caso con un limite massimo stabilito inizialmente.

La terza strada è quella del mutuo misto oppure con opzione: si tratta di prodotti simili, che danno la possibilità di iniziare il finanziamento con il tasso fisso, per poi passare al tasso variabile, una volta sola oppure più volte nel corso del piano di ammortamento. L’ideale è che non ci sia una scadenza prestabilita per poter effettuare il cambio di tasso d’interesse, ma che il passaggio sia possibile in qualsiasi momento il mutuatario lo richieda.

Cominciando il prestito con il tasso fisso, al momento si ha il vantaggio di potersi assicurare una rata più bassa, avendo però la possibilità di poter passare al tasso variabile quando questo sarà diventato più conveniente, senza dover aspettare i tempi di una surroga. 

Infine, bisogna considerare le diverse opzioni di flessibilità offerte dalle banche, tra cui quella del "salto rata”, utili se ci si dovesse trovare in difficoltà economica.

Surroga: quando conviene

Chi ha già un finanziamento per la casa già in corso, in questi mesi si chiede se convenga sfruttare l’opzione surroga, ovvero il passaggio del mutuo ad una banca diversa. 

Quando conviene?

Qui bisogna fare una distinzione: se si ha un mutuo a tasso variabile e si fa fatica a sostenere l’aumentato costo della rata, vale la pena di passare al tasso fisso o eventualmente al tasso variabile con cap.

Se invece si ha un mutuo a tasso fisso, bisogna guardare quando è stato stipulato.  Se è stato acceso negli anni precedenti il 2022, ovvero quando il costo del denaro era vicino allo zero, i tassi attuali non favoriscono un risparmio sul montante finale: chi desidera però ridurre la rata, può procedere con la surroga del mutuo, che gli permetterà di allungare il periodo di ammortamento e diminuire così l’importo da pagare ogni mese.

Se invece il mutuo a tasso fisso è stato acceso tra il 2022 e il 2023, bisogna guardare il valore del tasso d’interesse: con la diminuzione degli indici che si è verificata a partire da dicembre 2023, infatti, surrogare approfittando dei tassi d’interesse in calo continua a essere conveniente. Da uno studio condotto da TeleMutuo.it su un mutuo a tasso fisso medio di mercato stipulato a partire da gennaio 2023, infatti, risulta che con una surroga ai tassi attuali si possono risparmiare migliaia di euro sul montante finale.

Nel caso si volessero effettuare dei lavori sull’immobile, magari sfruttando le agevolazioni edilizie previste dal governo, si può chiedere la surroga più liquidità finalizzata alla ristrutturazione.

Infine, ricorda che in ogni momento un esperto di mutui online di Telemutuo è a tua disposizione per una consulenza gratuita in cui approfondire le diverse soluzioni possibili e aiutarti a scegliere l’offerta migliore per te. Contattaci!

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