Quale tasso d’interesse scegliere per il mutuo casa? Prendere questa decisione non è sempre facile e l’ideale, almeno per qualcuno, potrebbe essere alternare la tipologia di tasso, senza dover fare ricorso alla surroga del finanziamento.
Impossibile? No. Per chi non vuole fare una scelta definitiva c’è la possibilità del tasso misto: che cos’è e come funziona?
Il tasso misto è una combinazione tra il tasso fisso e il tasso variabile. Se si sceglie un finanziamento con questo tipo di tasso d’interesse, durante il periodo di vita del prestito si ha la possibilità di modificare più volte il tasso applicato, da fisso a variabile e viceversa.
Il contratto di mutuo casa a tasso misto prevede che durante il piano di ammortamento, secondo determinate scadenze temporali stabilite per contratto, si possa decidere di modificare il tasso di interesse.
La scelta spetta al mutuatario, che deve valutare le condizioni di mercato prima di stabilire se in quel momento, e in previsione degli anni successivi, fino alla prossima scadenza, sia più conveniente il tasso fisso o variabile.
Il primo periodo di ammortamento, che può variare da 2 a 5 anni, viene è solitamente calcolato a tasso fisso, ma si può anche concordare una scelta diversa con la banca.
Il tasso misto può essere vantaggioso, perché permette di avere sempre il tasso d’interesse più indicato in base alle condizioni economico-finanziarie sia generali che personali.
Per esempio, se all’ultima scadenza si è scelto il tasso variabile, lo si può sfruttare finché risulta conveniente, passando poi al tasso fisso per evitare eventuali aumenti dovuti alle oscillazioni dei mercati.
D’altra parte il principale svantaggio del tasso misto è il costo maggiore rispetto a un mutuo classico: di solito la banca stabilisce uno spread più alto, mediamente di +0,1/+0,2%, per tutelarsi di fronte al maggior rischio di esposizione dovuto alla variabilità delle condizioni del prestito.
Inoltre, a causa delle frequenti oscillazioni dei mercati, il meccanismo del tasso misto potrebbe non essere la soluzione più conveniente per il mutuatario.
Attenzione, infine: la banca potrebbe stabilire che ad ogni scadenza, anche se si decide di mantenere il tasso già in vigore, il suo valore vada comunque rinnovato in base all’indice di riferimento aggiornato (Irs, Euribor, Bce).
Questo significa che se si ha un tasso fisso al 2%, scelto alla scadenza precedente, e si decide di proseguire ancora mantenendo il tasso fisso, il suo valore non sarà più pari a 2%, ma bisognerà sostituirlo con il dato aggiornato, che potrebbe essere più basso oppure più alto: nel primo caso la rata si abbasserà nel secondo diventerà più alta.
In generale, si potrebbe dire che il tasso misto conviene a chi non ha un reddito stabilmente definito e quindi non può stabilire con certezza la sua futura capacità economica, anche se prevede che possa migliorare.
Il consiglio è quello di leggere bene le condizioni di contratto della banca e chiedere in ogni momento un supporto gratuito ai consulenti di Telemutuo. Puoi contattarci quando vuoi!