Quando si deve scegliere il mutuo casa, in genere la distinzione principale è tra tasso fisso, che assicura un tasso d’interesse costante per tutta la durata del prestito, e tasso variabile, che prevede un tasso d’interesse fluttuante nel corso del tempo.
Esistono però anche soluzioni diverse, tra cui il mutuo a tasso variabile con rata costante: cosa significa e come funziona?
Stipulare un mutuo a tasso variabile con rata costante significa avere un prestito con una rata mensile bloccata su un importo fisso e certo, ma con un tasso d’interesse che può cambiare durante il periodo di rimborso in base all’andamento dei mercati finanziari.
A subire variazioni sarà pertanto la durata complessiva del finanziamento, che risulterà allungata o abbreviata rispetto a quella prevista all’origine.
Il mutuo variabile con rata costante rappresenta la soluzione ideale per chi da un lato vuole pagare tutti i mesi lo stesso importo, in modo da poter programmare con certezza le proprie uscite, dall’altro desidera approfittare delle variazioni dei mercati, godendo di un’eventuale riduzione degli interessi da versare.
Se i tassi d’interesse scendono, infatti, la scadenza del mutuo si accorcia; se i tassi d’interesse aumentano, la scadenza si sposta più in là nel tempo.
Come conoscere le variazioni del tasso d’interesse? Innanzitutto va specificato che esso è composto dallo spread e da un indice legato invece all’andamento dei mercati. Il primo è il ricavo che la banca aggiunge al prestito come proprio margine di guadagno: viene stabilito all’inizio del finanziamento e poi rimane fisso fino alla fine.
Il secondo è quasi sempre l’Euribor, il parametro di riferimento più usato per i mutui a tasso variabile, che può avere quattro diverse scadenze in base alle quali il suo valore viene aggiornato: 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi. Sarà la banca a indicare nel contratto di mutuo qual è l’indice specifico a cui si lega il finanziamento.
Il mutuo variabile con rata fissa ha il grande vantaggio di unire la serenità offerta dalla rata fissa e la convenienza del tasso variabile. Le oscillazioni di mercato, se negative, condizionano la durata del contratto, non l'importo della rata da pagare, così il mutuatario non deve preoccuparsi di mese in mese di un eventuale aumento delle proprie uscite. Se positive, invece, le variazioni dei mercati fanno sì che il mutuatario si ritrovi prima del tempo libero dall’onere di dover rimborsare il prestito.
Lo svantaggio principale da tenere in considerazione quando si sceglie un mutuo variabile a rata costante è che l’eventuale aumento dei tassi d’interesse può provocare un prolungamento considerevole del finanziamento.
Va anche sottolineato che alcune banche inseriscono nel contratto di mutuo misure per tutelarsi nell’eventualità di un rialzo notevole dei tassi: per esempio, l’istituto di credito può stabilire che la rata da pagare resti fissa solo fino ad un certo limite, superato il quale l’importo subisce comunque modifiche, oppure può prevedere una rata finale di importo maggiore se la durata totale del mutuo supera una certa soglia.
Secondo i consulenti di Telemutuo, quella del mutuo variabile con rata costante è una soluzione di compromesso tecnicamente buona, che dà tranquillità nell’organizzazione della vita quotidiana.
Bisogna tuttavia accettare che, nel caso di un aumento dei tassi d’interesse, il costo totale del mutuo potrebbe risultare superiore rispetto a quello di un classico mutuo a tasso variabile.
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