Il sogno di tanti mutuatari è quello di poter combinare tasso fisso e tasso variabile, in modo da sfruttare i vantaggi offerti da entrambi. Una possibile soluzione in questo senso, oltre a quella del tasso misto, è quella del tasso bilanciato: cos’è e come funziona?
Il tasso bilanciato, detto anche tasso mix, è una tipologia di tasso d’interesse combinato: è composto da una parte a tasso fisso e da una parte a tasso variabile, in proporzione diversa a seconda del peso che il cliente vuole dare all’uno oppure all’altro.
Nel caso del mutuo a tasso bilanciato una quota del capitale viene rimborsata in base al tasso fisso e una quota in base al tasso variabile.
Sta al mutuatario scegliere quale peso dare al tasso fisso e quale al tasso variabile, entro i limiti della normativa in vigore: aumentare il primo, per esempio, può portare a un aumento complessivo degli interessi da pagare, quindi a un importo più alto della rata mensile, ma può dare una maggiore stabilità.
Per quanto riguarda invece la quota capitale su cui viene applicato il tasso variabile, essa farà aumentare o diminuire la rata mensile in base alle oscillazioni del mercato, sempre in quota proporzionale rispetto alla percentuale assegnata.
Per il calcolo del tasso bilanciato o mix si fa la media tra tasso fisso e tasso variabile, basandosi sulle percentuali che il mutuatario fornisce alla banca. Ne risulta un tasso d’interesse complessivo che poi determina l’importo finale della rata da corrispondere.
In generale il mutuo a tasso bilanciato conviene a chi è indeciso tra il tasso fisso e il tasso variabile: unendo le due tipologie di tasso d’interesse, si possono bilanciare i vantaggi e gli svantaggi di entrambe.
Allo stesso tempo si tratta di un prodotto adatto a chi ha una certa confidenza con le logiche dei mercati finanziari ed è quindi in grado di stabilire il giusto mix tra tasso fisso e variabile in base alle sue aspettative per il futuro.
Bisogna poi valutare lo spread che la banca applica a questo tipo di finanziamento, che potrebbe essere più alto rispetto al tasso variabile tradizionale, ma più basso rispetto al tasso fisso.
Va anche detto che si tratta di un prodotto ormai poco diffuso: non sono numerosi gli istituti di credito che offrono il mutuo a tasso bilanciato, perché l’interesse del mercato si è concentrato nel tempo su altre tipologie di tassi d’interesse.
Infine, che cosa distingue il tasso bilanciato dal tasso misto? In entrambi i casi si tratta di un tasso combinato.
La differenze è che il tasso mix ha una rata che nasce dal bilanciamento tra tasso fisso e tasso variabile, mentre con il tasso misto il mutuo viene suddiviso in periodi temporali diversi: in questo caso il tasso fisso e il tasso variabile si alternano, in base alle indicazioni del mutuatario.