Chiedere un mutuo per acquistare un immobile è sempre un passo importante e impegnativo. I requisiti richiesti dalle banche e le modalità di rimborso del debito possono escludere alcune categorie di persone dall’accesso ai mutui.
Per questo, esistono i mutui agevolati, che possono venire incontro alle esigenze delle fasce economicamente più deboli della popolazione (come il mutuo under 36o il mutuo Consap) oppure garantire condizioni di favore ad alcune categorie specifiche, come il mutuo Inps.
Il mutuo ipotecario Inps, più conosciuto come mutuo Inps, è un finanziamento agevolato previsto per alcune categorie di persone per l’acquisto, la costruzione o l’ampliamento della prima casa, per l’acquisto o la costruzione di un box auto riferito alla prima casa, oppure per estinguere un mutuo già acceso con una banca.
C’è poi un altro motivo per cui si può ottenere un mutuo Inps: il pagamento delle spese di iscrizione e frequenza a corsi di studio, per sé stessi o per altri componenti del nucleo famigliare.
Per richiedere il mutuo Inps è necessario far parte di una determinata categoria di persone: dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, un fondo che fornisce alcuni vantaggi tra cui, appunto, l’accesso a mutui agevolati.
Non tutti i dipendenti pubblici sono iscritti, ma per accedere al mutuo Inps è necessario essere iscritti almeno da un anno. Inoltre, al momento della richiesta, bisogna avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato oppure essere pensionati.
Chi richiede un mutuo Inps può cointestare la domanda anche al proprio coniuge o al proprio partner unito civilmente, se però anche questi è iscritto alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali da almeno un anno e ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per ottenere un mutuo Inps esistono ulteriori requisiti da dover soddisfare. Innanzitutto, né il richiedente né un altro componente del nucleo famigliare può essere proprietario di un’altra abitazione sul territorio italiano.
Eccezioni sono tollerate per proprietà di immobili ricevuti in donazione o in eredità, di immobili dichiarati inagibili o di altra abitazione, assegnata per decreto giudiziale all’altro coniuge in fase di separazione.
È importante notare, poi, che il mutuo Inps non può essere concesso se sul richiedente pendono procedure di sovraindebitamento, se su di lui sono attivi accordi o piani del consumatore, oppure se non sono ancora passati 5 anni dal saldo di tutte le somme dovute per risoluzione per morosità di un precedente mutuo.
Oltre a dover soddisfare determinati requisiti, chi vuole richiedere un mutuo Inps può farlo solo online, attraverso il sito internet dell’Inps, appunto, e solo tra il 15 gennaio e il 15 dicembre di ogni anno.
L’Inps stesso chiarisce che “il termine per la definizione del provvedimento è stato fissato in 75 giorni”. In ogni caso, comunque, i tempi di erogazione del mutuo Inps sono di 120 giorni dalla presentazione della domanda.
La rata del mutuo Inps si paga con un metodo chiamato “alla francese”. In altre parole, il mutuo Inps viene pagato con rate mensili costanti, trimestrali e posticipate. Per esempio, a marzo si può pagare la rata di gennaio, febbraio e marzo.
L’importo di ogni rata è calcolato in base al valore del finanziamento e ai tassi di interesse fissati con provvedimento Inps, aggiornati sull’andamento di Euribor e Eurirs. Il tasso può essere fisso o variabile, a discrezione del richiedente.
Il pagamento delle rate del mutuo Inps si effettua tramite canale PagoPA ma, per i mutui a tasso fisso, si può ottenere anche l’addebito diretto in conto corrente, bancario o postale.
Il mutuo Inps può essere richiesto con una durata di 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Tuttavia, chi ha già compiuto 65 anni di età al momento della richiesta o avanza domanda di mutuo per motivi di studio può accedere a una durata massima di 15 anni.
L’importo massimo del finanziamento può essere di 300.000 euro per l’acquisto o la surroga della prima casa, ma arrivando anche al 100% del valore stimato dell’immobile. Per la ristrutturazione della casa, invece, l’importo massimo è di 150.000 euro fino al 40% del valore dell’immobile. Per la costruzione o l’acquisto di un box, invece, il limite è di 75.000 euro.
A garanzia del capitale concesso a credito, inoltre, il mutuatario concede all’Inps ipoteca volontaria di primo grado (con valore doppio rispetto all’importo del credito) sull’immobile oggetto di compravendita o ristrutturazione o sull’immobile dato in garanzia al mutuo chiesto per motivi di studio, oppure sull’area interessata dalla costruzione dell’immobile.
Il tasso di interesse del mutuo Inps può essere modificato, da fisso a variabile e viceversa, ma solo per una volta e dopo almeno due anni dal perfezionamento del contratto. In qualsiasi momento, invece, il mutuo può essere estinto in anticipo dal mutuatario, in parte o in tutto, senza penalità.