Quando si accende un mutuo ci si impegna a pagare non solo il credito ricevuto, ma anche ulteriori costi, necessari per accendere, mantenere e chiudere il finanziamento stesso: queste spese si chiamano oneri accessori e incidono in modo considerevole sull’operazione.
Ecco perché è importante sapere cosa e quali sono gli oneri accessori di un mutuo, che devono essere precisati chiaramente nell’informativa precontrattuale, così che il cliente possa confrontare i mutui offerti dai diversi istituti di credito e scegliere il più conveniente per sé.
Gli oneri accessori di un mutuo, infatti, variano da banca a banca e vanno quindi ben valutati prima di avviare un prestito.
Proprio perché influenzano il costo del mutuo e possono fare la differenza nella scelta tra un istituto di credito e un altro, è importante capire bene cosa sono gli oneri accessori, cioè le spese strettamente necessarie e funzionali alla stipula del mutuo, senza le quali esso non potrebbe essere erogato.
Negli oneri accessori rientrano:
In ogni caso la banca non può imporre le proprie polizze mutuo al cliente, che ha il diritto di scegliere sul mercato quelle che ritiene più convenienti.
Oltre ai costi elencati finora, rientrano negli oneri accessori anche:
Per chi accende un mutuo per l’acquisto della prima casa è importante sapere che, oltre agli interessi passivi, anche gli oneri accessori possono essere detratti dall’IRPEF fino al 19%, sempre entro il limite massimo di spesa ammesso per la tipologia di mutuo di riferimento.
Attenzione, però, perché non tutte le voci comprese negli oneri accessori possono essere detratte in fase di dichiarazione dei redditi.
Tra le spese detraibili figurano i costi di istruttoria, la perizia tecnica, le imposte per l’iscrizione ipotecaria e l’imposta sostitutiva, la commissione alla banca, i costi maggiorati per le variazioni del cambio e le spese notarili ma, attenzione, non tutte: solo quelle relative all’accensione del mutuo.
È importante, quindi, ai fini della detraibilità degli oneri accessori, che il notaio rilasci due fatture separate, una per l’accensione del mutuo e una per la compravendita. Se invece la fattura è unica, è necessario che le due voci siano indicate in modo distinto.
Arrivati a questo punto, sappiamo che non tutti gli oneri accessori possono essere detratti dall’IRPEF e non ci resta che andare a vedere quali sono.
Tra gli oneri accessori non detraibili rientrano le polizze assicurative, l’IVA, le spese per l’incasso delle rate del mutuo, le imposte di registro, ipotecarie e catastali e le imposte riferite al trasferimento dell’immobile.
Non possono essere detratte, inoltre, le spese di mediazione dell’agenzia immobiliare né, come già accennato, l’onorario del notaio per il contratto di compravendita.